Acquista: | Data di Uscita: | Etichetta: | Sito: | Voto: (da 1 a 5) |
03 Marzo 2017 | Pitshark Records |
Se conoscete un minimo la storia della nostra Elisa De Munari, in arte Elli De Mon – altrimenti rimediate: prima qui e poi qui –, potreste non stupirvi di questa svolta orientaleggiante. Cresciuta in un contesto classico, Elisa, si diploma al conservatorio (contrabbasso) per poi appassionarsi alla musica indostana: grazie all’incontro (determinante e forse casuale) con un insegnante di sitar che la inizia ad una concezione musicale tanto affascinante quanto la cultura che la promulga. Lei si appassiona e ne vuole sapere di più, fino a quel viaggio in India che la cambierà profondamente, soprattutto in termini umani – anche grazie alla conoscenza di veri maestri indiani.
La nostra però non è mai stata un’integralista della musica Classica, anzi. Infatti già ai tempi del conservatorio, forse per “evadere” dall’austerità di certi contesti – una cosa che fa molto Mozart In The Jungle –, si sfogava suonando il buon e vecchio Rock’n’Roll. Dal Punk allo Stoner – degli amati Kyuss – passando per le urticanti asprezze di band del calibro di Jon Spencer Blues Explosion e Oblivians. Insomma, tutto questo per dirvi che siamo al cospetto di un’artista libera, pronta a mettersi in gioco appena il cuore aumenta il battito nei confronti di una certa estetica.
Oggi l’artista vicentina mette su disco tutti gli insegnamenti e le sensazioni che l’hanno segnata nel suo percorso umano e spirituale, quello legato a doppio filo alla terra bagnata dal Gange: perché per Elisa, se non fosse chiaro, “la musica è pura spiritualità”. L’idea è quella di una fusion neanche troppo azzardata. Tre cover e due inediti che passano dal Mississippi (Mississippi Fred McDowell, Geeshie Wiley) ad Hendrix (“Purple Haze“) fino al canto Druphad (“Fear“). Chiudendo con il primo pezzo in italiano (da brividi) della sua carriera (“Lullaby“) – qui mescolato con un canto tradizionale dell’India del Nord.
Tutto funziona alla perfezione. Energia e consapevolezza, per un’artista che non vediamo l’ora di rivedere dal vivo: magari mentre esegue questi nuovi splendidi mantra.