Angela Baraldi @Ex Biblioteca Comunale di Santarcangelo

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Parto dal presupposto che scrivere il report di un concerto è qualcosa di insensato. Non l’ho sempre pensata così ma dicono che nella vita può succedere, che si cambi idea, che si preferisca prima una cosa poi un’altra. La conversione definitiva alla chiesa ortodossa della “recensione e basta, al massimo l’intervista” è avvenuta domenica sera, mentre guardavo Angela Baraldi suonare.

Guardavo i suoi bellissimi pantaloni aderenti e sbrilluccicosi, poi guardavo il filo del microfono arrotolato tra le mani, la spilla tra i capelli sudati e spettinati, la camicia rossa un po’ sbottonata; poi anche notavo che non aveva braccialetti o anelli, non era truccata, le movenze, la birra e i fogli con i testi delle canzoni sparsi davanti ai piedi, gli stivaletti di pelle. “Non è da persona matura pensare di voler essere come lei” dicevo tra me e me mentre avrei dovuto prendere appunti per scrivere quello che sto scrivendo.

Non ho preso appunti, né prima, né durante, né dopo. Non mi è venuta nessuna buona idea nemmeno in questi giorni. Sono ancora qua che ci penso, a come si può descrivere il concerto di Angela Baraldi. Nel frattempo però ho comprato su eBay un album del 1996, Baraldi lubrificanti. E l’ho comprato per riascoltare una canzone inserita tra i bis richiesti con furore dal pubblico, in pieno stile: “non ci muoviamo da qui finché non torni e ci dai la buonanotte come si deve”.

Dopo “Chiudimi gli occhi” siamo ancora tutti lì davanti, un po’ bloccati in posizione, a rimettere insieme i pezzi dopo un‘ora di sbalzi di pressione atmosferica, con rischio finale di prendere fuoco, per la temperatura che cresce: più lei canta più in quella saletta i gradi salgono.

Tra i bis arriva questa canzone, che è il motivo per il quale ho fatto il mio primo acquisto su eBay, si intitola “Quelli siamo noi” e non si trova da nessuna parte in rete, l’ho cercata su youtube e per fortuna non l’ho trovata perché la sensazione di aspettare un disco per riascoltare una canzone che hai sentito per la prima volta a un concerto – e devi ancora capire bene perché ti è rimasta impressa –, voi, ve la ricordate? Io credo di averla provata per l’ultima volta quando avevo vent’anni. Così adesso aspetto una canzone, cercando di farmela tornare in mente.