Alt-J – Relaxer

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Le ondate hype nell’odierno mondo musicale sono oramai contaminate dai passaggi storici, ed attualmente è il turno della retro-wave, con i suoi laser blu e rossi, i suoi ambienti cupi e i synth a fare da minimo comun denominatore.

Qualcuno l’ha ricreata in maniera più ricercata come Kavinsky; qualcun altro l’ha sdoganata in chiave Pop come The Weeknd nel suo ultimo lavoro con i Daft Punk. Figurarsi se tre nerd come gli Alt-J potevano mancare all’appello: loro che hanno influenzato musicalmente e culturalmente l’indie odierno, contaminandolo con una oramai sdoganata, modaiola elettronica e riuscendo a caratterizzare un intero genere creando numerosissimi proseliti.

Facile quindi che il trio di Leeds potesse mostrare il suo lato da invasati gamer unendolo alla cripticità dei loro messaggi da cyber-sognatori. Si è dunque ben pensato che il lancio di Relaxer avvenisse con 00110011 01110111 01110111, accompagnato da LSD; comunicando tramite il linguaggio di un hacker, inserendo codici binari e droghe per rimanere svegli, binomio che è e diventato luogo comune per la categoria.

Traducendo codici numerici ed alfabetici in un video glitch per il teaser di lancio del disco, si ottiene 3WW (traduzione del codice binario) come singolo di lancio e Lucy in the Sky with Dynamite (LSD), videogame di fine anni ’90 a fare da sfondo con la sua architettura rigorosamente geometrica attraverso cui riproduce mondi lontani dal terreno: tutto ciò che l’utente Indie si aspetta.

Il disco, per quanto sinora possa rivelare qualcosa di affascinante e sbalorditivo attraverso queste premesse, prende un po’ le distanze dalla ricerca grafica e culturale. An Awesome Wave del 2012 è irripetibile, vero; ed è anche vero che l’accesso all’elettronica e la sua legittimazione come base dell’attuale scenario musicale comporti una maggiore difficoltà nel ritrovare l’originalità.

Infatti in questo disco gli Alt-J hanno fatto ricorso ad una cover di House of the Rising Sun degli The Animals in chiave sin troppo personale, per un pezzo che è il mammasantissima della musica e non andrebbe toccato; per poi rifugiarsi nei consueti toni della passata discografia con Deadcrush.

Adeline rappresenta un tentativo di matrice folk, così come la matrice pseudo punk di Hit Me Like a Snare rischia di mettere in discussione i rispettivi palcoscenici e i loro fanculo da palco – provate ad ascoltare quel Fuck You! tenerissimo all’interno nel pezzo.

Le cartucce sono state sparate tutte per il teaser, a dimostrazione di come purtroppo ci sia una tendenziale dominanza dell’aspetto visual su quello musicale. I videogames sono i videogames, le grafiche sono le grafiche e, per carità!, la musica è la musica.

Data:
Album:
Alt-J - Relaxer
Voto:
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