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9 Giugno 2017 | Meta Hari | chrystabell.com |
Per gli amanti del cinema di David Lynch, Chrysta Bell non dovrebbe rappresentare una novità. Basti pensare alla sua “Polish Poem” in chiusura di Inland Empire, ed alla parte nella nuova stagione di Twin Peaks, nei panni dell’agente Tammy.
Del resto il regista statunitense è da un bel po’ che crede ciecamente nelle capacità canore della Bell, e nella sua indiscutibile bellezza. Tanto da aver dichiarato: «La prima volta che l’ho vista esibirsi ho pensato che fosse un’aliena. La più bella aliena di sempre».
Che il buon David si sia divertito nell’edificare il personaggio di Tammy ad immagine e somiglianza della Bell è indubbio: ed il vecchio volpone, non a caso, le ha donato una camminata ondivaga e mozzafiato. Ma se andiamo a scavare nella vita artistica della giovane texana, scopriremo che il sodalizio con il maestro, in campo musicale, dura da tempo.
Infatti, fu proprio con Lynch che scrisse a due mani il suo debutto musicale “Somewhere In The Nowhere“, come il seguente Ep “This Train“. Ma andiamo con ordine perché la collaborazione artistica fra i due nasce da lontano.
Si ritorna nella misteriosa cittadina di Twin Peaks, serie che la poco più che adolescente Chrysta seguiva con grande passione. Per lei, come per molti, fu amore a prima vista. Trama misteriosa e soprattutto, a dispetto della nuova stagione, una colonna sonora capace di intimorire e affascinare – a proposito, quanti di voi si sono comprati il disco? – a firma Angelo Badalamenti.
Fu proprio durante l’ascolto di quei brani che qualcosa scattò nelle sinapsi della Bell. Ed immaginate quale gioia provò nel poter collaborare con il proprio mentore. Ma Lynch è un personaggio che può sconvolgerti la vita (in meglio) ed ecco che, proprio come il regista, la nostra si avvicina alla meditazione trascendentale con lo scopo di fruire in maniera più libera e disinibita del proprio carico artistico.
Deve aver funzionato, perché il suo secondo lavoro “We Dissolve“, prodotto questa volta da John Parish, alza nuovamente l’asticella.
Il lavoro si affida ad un Pop notturno – con inserti Blues e Soul – capace d’inglobare tutta l’estetica sensuale (e talvolta terrificante) delle pellicole edite dal canuto regista. Ad una prima disamina sembra di essere al cospetto di una Joan Wasser (Joan As Police Woman) più scura; tesi che trova riscontro nella stima che la nostra ripone in artisti del calibro di Aldous (Hannah) Harding e nella celebrità hollywoodiana Julie London.
Il titolo del nuovo album “We Dissolve” si riferisce direttamente al risultato di una relazione amorosa andata per il verso giusto. Al perdersi nella vita e nei pensieri dell’amato/a senza soluzione di continuità.
Dolce Tammy, pardon, Chrysta, che crede nell’aldilà (come nell’aldiquà) così tanto da aver aiutato il padre nel suo progetto legato al Death Positive Movement: nient’altro che un cimitero dove i defunti vengono seppelliti senza bare e senza trattamenti chimici. Un luogo, poco costoso, dove poter riposare in armonia con la natura – visti i costi per la sepoltura in America.
Ché poi, a volerla dire tutta, la passione per la musica è sempre stata di casa in famiglia. I genitori possedevano uno studio di registrazione casalingo, in cui Chrysta ha cominciato ad esercitarsi all’età di 13 anni: pubblicando in seguito anche due album con gli 8 ½ Souvenirs, e diventando la vocalist della Mass Ensemble.
Un secondo lavoro che la propone come un’artista in rampa di lancio: ed ha davvero tutto per ammaliare anche voi.