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6 Ottobre 2017 | Heavy Psych Sounds | lordsofaltamont.com/ | ![]() |
La loro etichetta è la Heavy Psych Sounds e la location preferita dove esibirsi l’Hanabi di Marina di Ravenna. Per Jake Cavaliere, leader dei The Lords Of Altamont, l’Italia rappresenta un luogo caro, della serie: fate come se foste a casa vostra che a noi va di lusso.
Non ci sarà il deserto qua da noi, ma c’è ancora una buona fetta di pubblico che vorrebbe sfrecciare sulla Route 66 a cavallo di un chopper per veri tamarri a due ruote, gel nei capelli e insetti che ti sfondano la faccia. Marmitte e testosterone che neanche “Jax” Teller di Sons Of Anarchy.
Loro nel ’98 facevano Surf-music a nome Bomboras, ma volevano essere come Jerry Roslie dei Sonics o al massimo Allen Price degli Animals. Non poteva durare – anche perché Jake in precedenza era già stato della partita con i Witch Doctors e i Fuzztones. Nessuna tematica a sfondo politico – se si esclude “It Ain’t Revolution” compresa nel nuovo lavoro –, piuttosto un focus incentrato su: malattie mentali , droghe, alcol, donne facili, automobili, droghe, risse da bar e combattimenti stradali.
La band Californiana raggiunge così il suo equilibrio – ’60 Garage, Psichedelia, Punk Rock e Glam, con forti connotati estetici riconducibili alla biker culture ed agli Horror di serie B – quasi immediatamente. Infatti, l’esordio “To Hell With The Lords Of Altamont” per l’immancabile Sympathy For The Record Industry ce lo ricordiamo ancora molto bene: forse ad oggi il punto più alto della loro discografia.
La commistione fra gli elementi portanti del progetto – la triade: MC5, Sonics, Cramps – è proseguita indomita e fedele a se stessa negli anni, e negli show al fulmicotone. In testa il desiderio di deflagrare palchi, nel cuore tutta quella schiera di band Pre-Punk che hanno fatto la fortuna di compilation (fondamentali) come Nuggets, Back From The Grave e Pebbles: insomma tutte quelle formazioni dimenticate da Dio capaci di contribuire all’evoluzione di un suono pur non essendo né i Beatles e neanche i Rolling Stones.
“The Wild Sounds Of The Lords Of Altamont” è un orgia tutta farfisa, Stooges – l’incipit di “Going Downtown” è puro Raw Power – e stomp drogati (“Take A Walk“), ma soprattutto la riproposizione di una formula spaccaossa che ci mancava davvero: alzate il volume e mette la puntina su “Death On The Highway“, tutto vi sarà più chiaro.
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