Dietro al palco #2: Mojotic

SECONDA TAPPA – SESTRI LEVANTE (GE) – MOJOTIC

Spostandosi di 20/30 chilometri da Genova verso levante si finisce in un territorio musicalmente incontaminato chiamato Tigullio dove, oltre a trovare la mia dimora, si sta imponendo una neonata organizzazione di concerti: i ragazzi di Mojotic.
Il tutto ha inizio a ottobre dell’appena finito 2005 portando in riviera nomi anche parecchio seguiti della musica italiana e proporrà un inizio primavera con Marlene kuntz e Tre allegri ragazzi morti.
Una proposta notevole e coraggiosa, considerando che normalmente i ragazzi del Tigullio sono parecchio restii a seguire concerti, particolarmente se si tratta di gruppi che non conoscono. Un progetto interessante e appassionato come possiamo capire dalle parole di Luca, uno dei fondatori di Mojotic:

Rocklab: Mojotic è giovanissima come organizzazione concerti, come e quando nasce? Qual è il suo obiettivo?
Mojotic: Il progetto Mojotic é nato a Settembre 2005 come naturale evoluzione di un’idea nata da me e Francesco un paio di anni fa. La comune passione per la musica e per la vita notturna dei locali, le nostre esperienze lavorative nelle principali discoteche e bar della riviera, ci hanno aiutato a sviluppare questo progetto. Il Café del Porto di Sestri Levante é stato il nostro laboratorio: prima come bar per proporre aperitivi al tramonto alternativi (mojo era una variante, inventata da noi, del mojito), successivamente come locale per feste a tema, dj-set sempre molto curati e ricercati e solo più tardi per spettacoli e concerti di band locali. Novembre 2005 é stato per Mojotic il mese chiave. Da band strettamente locali e da impianti che spesso lasciavano a desiderare siamo passati a band emergenti (e non) italiane, e con l’aiuto di un servizio tecnico professionale adeguato. Tra di loro citerei Franklin Delano, StellaKowalsky, Baustelle, Statuto, En Roco, Chinasky, F.dB e prossimamente N.A.M.B., Tre Allegri Ragazzi Morti, Marlene Kuntz.

R.: Il tigullio non è certo un luogo dove sia semplice organizzare concerti, qual è tra i tanti il fattore che dà più problemi?
M.: Sicuramente il Tigullio non é mai stato un centro di gravità per la musica live. Fino ad ora la nostra zona ha sempre proposto un genere poco adatto ai giovani, come del resto é sempre stata la politica delle nostre amministrazioni comunali. Raramente ho visto organizzare eventi che avessero il potenziale di attirare giovani. Noi abbiamo visto come i ragazzi sono disposti a muoversi anche quando le condizioni metereologiche sono critiche, ma lo fanno solo se ne vale la pena. Il 2 Dicembre 2005, con l’allerta della protezione civile e la pioggia incessante, abbiamo visto arrivare gente da Genova, Savona, Alessandria, Parma, Firenze…tutti per assistere ai Baustelle. Sicuramente una bella dimostrazione.

R.: Qual è secondo te la spinta che potrebbe portare i giovani della provincia genovese a interessarsi con più frequenza anche ai concerti di gruppi che ancora non conoscono?
M.: Bisogna sicuramente creare la situazione giusta, un ambiente adatto ad accogliere gente eterogenea e offrire a loro qualcosa di concreto. E’ inutile avere delle pretese quando al pubblico viene sempre offerto lo stesso prodotto. La musica live piace, rende sempre una serata diversa da un’altra. E’ così che i giovani hanno lo stimolo e la curiosità di assistere a concerti di band anche meno conosciute.

R.: Dove sogni di organizzare un concerto? Chi faresti suonare?
M.: Sogni ne abbiamo tanti. Un programma come il nostro era già un sogno quando abbiamo iniziato, qualcosa di veramente impensabile. Sarebbe bello aiutare l’organizzazione di un festival, anche del Goa Boa…perché no? O semplicemente avere delle strutture adeguate. Chi farei suonare? Bella domanda…a caldo ti rispondo gli Arcade Fire.

R.: La riviera è principalmente una località turistica estiva, dopo questa ottima serie di concerti che accompagneranno alla primavera che progetti avete in serbo per l’estate?
M.: Abbiamo delle belle idee per l’estate, ancora in fase di sviluppo, non so se saranno facili da realizzare ma sicuramente molto affascinanti. Speriamo di riuscire ad organizzarle. Per adesso non possiamo dirti altro.

R.: Per concludere, passare dalla festa/dj-set come organizzavate prima al concerto com’è stato? Come vedete il rapporto tra le due forme di proposta?
M.: L’organizzazione di un concerto prevede qualche accorgimento a cui prima non eravamo abituati, ma in entrambe le situazioni é richiesto tanto impegno. E’ un meccanismo che ha bisogno che tutti gli ingranaggi funzionino. Il dj-set e il concerto sono in stretto rapporto e la sinergia é totale. Il dj-set dopo il concerto lo vedo come una naturale evoluzione e per questo imprescindibile. E per noi rappresenta anche un forma di educazione del pubblico, che ormai da troppo tempo nella nostra zona si era abituata ad associare la discoteca alla musica dance e al revival più scontato.

Per informazioni, date concerti e contatti: http://www.mojotic.it/