Syria – Un’Altra Me

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“Guardami guardami sono appoggiata al muro” diceva una celebre Frangetta. “Guardami, in realtà ascolto musica figa. Sono Cecilia Cipressi ma voi mi conoscete come Syria, dai, quella che eseguiva frammenti d’arte ricchi di sentimento e poesia quali Se tu non sei con me, Se t’amo o no, Fantasticamenteamore, L’amore è. Vi voglio svelare un segreto: in realtà ho un animo fieramente indipendente”. Già. “Sono una indie rocker” diceva quella celebre frangetta. E Syria lo dice uguale, mettendo il piede in due scarpe. Paraculaggine? Desiderio di conquistare nuove quote di mercato? Voglia di riposizionamento? Dimostrare che nonostante anni e anni di onorata, zuccherosa e sanremese carriera lei in realtà ne sa? Certo, facciamo un disco di cover, di cover di brani del circuito indipendente, di band non tra le più famose. “Guardami, io sono dentro alla scena, alla nuova scena ggggiovane e supercool italiana, vedi che belle cover. E come ben tutti sanno le cover sono proprio indice di qualità. Guardami le ho scelte bene, come è possibile non amarmi quando rifaccio La distanza dei Northpole, oppure 4 gocce di blu dei Perturbazione o Canzone d’odio dei Mambassa?” La nostra buona vecchia e filantropa Syria al prestigioso TgCom ha dichiarato: “Ho messo insieme un bel po’ di canzoni di gruppi sconosciuti. Li ho fatti miei e reinterpretati. Secondo me sono canzoni che meritano tantissimo”. Che brava eh? Mi scende quasi una lacrimuccia. Ci vorrebbe una claque per far partire l’ovazione. Oh, l’ha prodotto Cesare Malfatti! “Guardami, sono una indie rocker come voi, ho un tumblr, ascolto i Perturbazione e i Marta Sui Tubi da una vita, vado alla Casa 139, mi piace Feist, Beatrice Antolini, Tying Tiffany e Polly Paulusma, leggo il blog di Polaroid!”.
Ok ci hai provato. E ci provano in tanti, ma non è che dobbiamo passare tutto a tutti.
Davvero no, vi prego, voi assennati e onnivori ascoltatori. Prendete atto di questo accorato e sincero appello fatto col cuore in mano. Se volete comprarvi un disco, un bel disco, non esitate a prendere quell’incredibile capolavoro ononimo dei Northpole in cui c’è proprio La distanza e vedrete che lì sentirete qualcosa di magico.
I Northpole non esistono più e Syria li covereggia.
Sic transit gloria mundi.