Polysics: Kamikaze rock’n’roll suicide

Noi siamo una testata davvero seria. Per decidere chi avrebbe dovuto seguire i Polysics all'Unwound di Padova si è tenuto in sala mensa un tremendo sorteggione per il quale si è riunita anche la commissione interna, ed è stata subito suspence. Dopo una lunga e penosa attesa è venuto fuori il mio nome, ed io ho avuto un mancamento perché i Polysics sono davvero ganzi ed è un onore per un povero cronista dilettante come me poter seguire una band del genere. Poi ho obbedito agli ordini e sono partito senza lamentarmi, anche perché Padova è facile da raggiungere ed è molto difficile smarrirsi per strada, perché tutte le strade del Nord-est che produce portano lì.
Il concerto infatti è stato di quello che te li ricorderai a lungo perché loro sono davvero un grande gruppo, uno di quelli che ti prende per il culo e nemmeno te ne accorgi. Tu sei abituato ai soliti stereotipi del rock (cantante che si getta tra il pubblico, chitarrista che innalza la chitarra al cielo a mo' di ascia, batterista che fa roteare le bacchette e bassista che fa headbanging quasi fosse un tutt'uno con le onde sonore prodotte dal suo strumento, tastierista che simula indifferenza) e loro te li sbattono tutti in faccia in maniera grottesca, dal primo all'ultimo, facendoti pure ridere parecchio.
In definitiva, i Polysics suonano come una versione appena più anabolizzata dei Devo, con in sovrappiù un cantante/chitarrista che sembra indemoniato, suoni di synth impossibili, un batterista che martella come un fabbro ed un basso ai limiti della malvagità. In Giappone sono molto conosciuti e suonano nelle arene, qui da noi non sono (ancora) troppo famosi, ma meglio così perché locali raccolti come l'Unwound sono la location ideale per un gruppo del genere.
Ed è stata un'ora e mezza tiratissima, passata in un attimo che vorresti che non finisse mai. I Polysics non hanno fatto prigionieri, prendendosi pure il lusso di tenere la loro megahit Elecric Surfin' Go Go per il bis. Sì, hanno suonato Rocket ed anche in quest'occasione si è rivelata una bomba elettro-rock capace di trascinare il pubblico. Peach Pie on the beach è stato il delirio, ed hanno pure suonato Baby Pias mentre impartitivano lezioni di aerobica. Non è mancato nulla, non si poteva chiedere di più. I Polysics sono roba per palati fini, roba per gente che ne sa. Gli scarsi purtroppo non possono capirli.

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