Tommaso Cerasuolo (Perturbazione)

I lettori-cd sono quelli dello stereo di casa o quello dell’autoradio. Faccio outing: confesso con un po’ di timidezza e orgoglio che non ho mai posseduto un lettore MP3…
Negli ultimi mesi ho ascoltato intensamente:

1 ) STARS – Set Yourself on Fire – 2005
Disco importantissimo nell’evoluzione dei Perturbazione, un giorno Rossano ci ha messi di fronte al video di Your Ex-Lover Is Dead e ci siamo innamorati di questo gruppo canadese e della citazione di Michel Gondry. Nuovo disco appena uscito, si chiama The Five Ghosts, c’è chi dice sia moscio, io lo trovo crepuscolare e intenso. Consigliatissima la discografia intera. La mia personale definizione della loro musica è: spiritualità carnale.

2 ) ESTERINA – diferoedibotte – 2008
Vengono dalla provincia toscana e hanno odore di innocenza perduta e Pasolini, io li ho scoperti grazie a Giovanni degli Airportman, una domenica pomeriggio invernale. I testi di Fabio Angeli mi pietrificarono e da allora non mi sono più ripreso.

3 ) THE SWELL SEASON – Strict Joy – 2009
Immaginatevi la voce dei Simply Red, togliete la melassa e aggiungete kili di elettricità… Glen Hansard aveva una ventina d’anni quando interpretò il chitarrista della band dei Commitments messa su da Alan Parker per l’omonimo film del 1991. Dopo ha prodotto una discografia ricca e interessante con i Frames, tanto per spararla grossa pensate ai Fugazi suonati dai Pogues…
Miglior album per il sottoscritto: Burn The Maps. Ma forse è più facile dire che è il co-protagonista del film Once. Li ho adorati dal vivo a Milano la scorsa primavera.

4 ) MARCO NOTARI – Babele – 2008
Animare e dirigere il videoclip di Porpora è stata per me l’occasione di avvicinarmi a questo disco, circolare e ricco di interpretazioni, compresa la mia. Ancor più interessante la versione in vinile, con l’aggiunta di un lungo racconto e il lavoro di più illustratori per un’ennesima lettura del lavoro di Marco.

5 ) WHY? – Almost Live From Eli’s Live Room – 2008
Il live più elettrizzante di quest’anno, allo Spazio 211 a Torino, mi hanno lasciato una vibra buona che è durata settimane… (grazie Greg!). Questo disco realizzato in occasione di un tour precedente raccoglie 23 brani suonati dal vivo e lascia senza fiato per ricchezza di idee, arrangiamenti, partiture ritmiche e l’inquietante immaginario narrativo di Yoni Wolf, sempre in bilico tra nichilismo, ironia e sentimento.

6 ) MORPHINE – Cure for Pain – 1993
Morire di infarto in tour su un palco in provincia di Latina invece che al Madison Square Garden è l’epilogo che ho sempre faticato ad accettare per questo piccolo eroe di nome Mark Sandman… Chitarra baritono o basso slabbrato, sax e batteria. Ditemi voi come si fa a produrre musica migliore con un combo così semplice?

7 ) NADA SURF – Lucky – 2008
Anche il loro ultimo album di cover If I Had an Hi-Fi spacca, ma questo disco e in particolare la sua apertura, See These Bones, sono calamitati al lettore.

8 ) VIRGINIANA MILLER – Il Primo Lunedì del Mondo – 2010
Siamo usciti quasi in contemporanea in questa fine di decennio, Simone Lenzi e soci sono amici e compagni di viaggio e i loro dischi continuano a scaldarmi il cuore.

9 ) TIMBER TIMBRE – Omonimo – 2009
Lui è canadese, si chiama Taylor Kirk, di cognome fa come il capitano dell’Enterprise ma di musica sci-fi qui se ne sente davvero poca… Piuttosto c’è un blues rarefatto, roba roots, qualcosa come la voce di M Ward in un bagno di organi riverberati e rallentatissimi, questo disco lo metti su e il cuore scende al ritmo di Fausto Coppi… Ideale col caffé in una mattinata pigra.

10 ) JOHN GRANT – Queen of Denmark – 2010
Non l’ho ancora fatto mio del tutto, ma questo concept sulla diversità e sull’alienazione suonato dai Midlake per intero e cantato da questo gay dichiarato sepolto vivo tra cowboy e rodei mi ha incantato con il secondo pezzo Marz. Il Texas è un pianeta, lui l’austronauta che spera di esplorare il cosmo alla ricerca di una galassia migliore… Epico e tristissimo.