Ad occhi chiusi, fase REM d’amore e di lussuria, mi muovo nel letto tessendo sconci arazzi onirici. Il corpo si agita, “Lsd” di desiderio; sole madido di sperma, mentre la mia mente sprofonda in un caleidoscopico arcobaleno d’emozioni lascive. Dissolvenze sessuali cangianti, visioni sfumate di mani nude che vibrano tra suoni “acidi” e libertini. Individui che rotolano in mezzo ai campi; il “Potere dei fiori” ammalia ogni percezione e annulla ogni freno inibitorio. L’immaginifico gioco d’anche si lascia lubrificare da un eccitante liquido seminale di sesso libero, musica, “Pace e Amore”. Es e Super-Es personali sono immersi nel distorto “fango” sonoro, udendo chitarre carnalmente fisiche e sinuosi e seducenti brani acustici di puro piacere trascendentale. Gli organi genitali si fondono alla totale e pacifica armonia del cosmo acustico, affogando l’inverosimile in un caldo e irreale rapporto sessuale senza protezione alcuna.
I movimenti sono ora irrequieti e sincopati, ora delicati (She Has Funny Cars). Due esseri si cercano, anelando contatto e amore. Si danza, raggiungendo un’intesa vivace e profonda dal forte sentore rock (Somebody to Love). È un lento e disteso toccarsi, annusando un lieve profumo folk/rock (My Best Friend). I miei sensi si scoprono e l’ebrezza sale, mentre l’estasi del godere mi pervade tutta in un eterno “qui e ora” (Today). La catarsi lussuriosa si fa mistica e ipnotica (Comin’ Back to Me) e, nel sincopato venir dentro, denudo ogni trascendenza possibile. La furia e l’energia della scopata s’infuoca e si consuma velocemente (3/5 of a Mile in 10 Seconds). “Inconsce” melodiche beat di chitarra mi svelano l’allegria delle movenze (D.C.B.A. -25), mentre gusto la peccaminosa quiete dormiente degli occhi che si scrutano con ardore (How Do You Feel). Una voracità dolce e “strumentale” (Embryonic Journey) sfiora la goliardica delizia dell’orgasmo. Passione embrionale di un misterioso “paese delle meraviglie” che invade i miei sensi (White Rabbit). Catapultata nel cuore dei ricordi, all’interno di una terra allegorica dalle sonorità simboliche, incontro l’occulto e l’arcano: “Coniglio Bianco” dei miei più sublimi desii / “Cappellaio Matto” delle mie più recondite perversioni. La favola libidinosa scivola infine nell’incanto dal profondo sapore blues (Plastic Fantastic Lover), facendo calare un buio silenzioso sulle idee volatili di una sessualità astratta.
Lasciandomi travolgere da un “guanciale surreale”, al confine tra conscio e inconscio, abbandono questo sogno sessualmente “psichedelico”. Immersa in un immaginario oceano di carne e note solo percepite, percorro le mie fantasie più procaci e lenisco ogni appetito inespresso. La mia brama inappagata si riversa nell’allucinazione corporea di un uomo da assaporare: novello “Morfeo” di un’istantanea fantasticheria erotica che il mio Spirito notturno vorrebbe reale.