Attitudine e visual: Follia elettronica, delirio visivo e allucinazioni di bit, per un’eterna notte di potenti e irragionevoli divagazioni audiovisive. Eclettica insania multimediale che vaneggia e fluttua nel ciclone di luci colorate, tra distorsioni acustiche e vortici video. Musica schizofrenica che prende vita dalle mani del folle “Mozart” elettronico, Aphex Twin, con video mapping, 3d, ologrammi e laser show arricchiti dalla magia della sua sperimentale pazzia sonora. Mr. Richard David James, dà inizio alla sua danza orgiastica intorno alle 02:30, piccolo/gigante nella penombra dei contrasti luminosi. Sputa suoni violenti dai suoi mixer all’infinito, impassibile e assennatamente electro-chic; elargisce tonanti eccessi sonori al pubblico in visibilio. Protagonisti della kermesse “THE REPHLEXEVE” anche i dj della scuderia Rephlex (DMX Krew, D’Arcangelo, Lory D, Max Durante e RSX).
Audio: Muro di decibel ad altissimo voltaggio e dai bassi prepotenti, per un impianto audio superaccessoriato, multifunzionale e probabilmente anche “multi-sorriso”. Da sottolineare la voluta presenza di casse acustiche con la capacità di riprodurre le basse frequenze, volte a creare vibrazioni fisiche nel corpo umano e a far “sentire” la musica anche ai giovani con problematiche uditive.
Setlist: Difficile da riproporre; un groviglio di suoni indecifrabili e ipnotici al contempo. Aphex parte con un’elettronica più o meno tenue, per approdare verso sonorità sempre più aggressive, acide, techno, hardcore, nell’alienazione del ritmo che vibra, facendo tremare la terra, pompando mente e fisico. Unica nota di energia elettrica percepibile: Window Licker.
Momento migliore: La forza della conoscenza: la trascinante, tribale e “languida” Window Licker, nell’estasi multicolore di luci e suoni.
Pubblico: Una montagna umana invasata e devastata: Avatar e Occhichiusi a gogò; punk-a-bestia; ventenni, trentenni e ultra-quarantenni con compagne a carico; personcine dalla mise elegante; gente dai vestiti improponibili; una ragazza di piume; “fattoni” in modi diversi; un tipo con gli occhiali luminosi e fluorescenti; un paggetto pagano vestito di verde con tanto di mantello, scarpette a punta e pantalone attillato.
Locura: Un immensa coltre di Locura visiva da “sniffare” in ogni angolo, con elogio della stravaganza!
Conclusioni: Un evento che confonde e ottenebra tutti e cinque i sensi, lasciandosi trasportare unicamente dal sound targato Aphex Twin: genio e sregolatezza in codice binario.
Foto di Jacopo Paoletti e Maria Petrescu (per EvilSound)