The Laundry Music Service #2 – Esben and the Witch: evocative style

The Laundry Music Service è gestito da una giovane ragazza che sogna di fare la stilista, che ha studiato, ma nonostante tutto si ritrova a disegnare figurini dietro la macchina a gettoni! Ogni giorno nel suo negozio si presentano gli artisti più strani che portano a lavare i vestiti indossati sui palcoscenici dei loro tour. Lei non resiste… li scruta e li commenta, come solo un esperto stylist potrebbe fare… e si ritrova così a lavare “i panni sporchi” della musica… a parlare di moda… ciò che la musica vorrebbe snobbare, ma con cui è costretta a convivere.

L’ennesimo mucchio di vestiti da lavare: una blusa fiorata, camicie in tessuto jacquard e a quadri, ma anche t-shirt stampate, jeans skinny e giacche Parka..persino calzini a righe. Il ragazzo che li consegna mi dice che sono di una band di Brighton emergente, gli Esben and the Witch. Fatico a trovare una coerenza tra tutti questi abiti e accessori, mi chiedo come possano essere stati combinati tra loro nell’ultima performance del gruppo e mi documento..deformazione di quella vorrei fosse la mia professione! Guardo i photo-shoots, i video dei live e le interviste, e noto subito una straordinaria corrispondenza tra la confusione dei neologismi coniati appositamente per definire la band (witch-house, dark rock, electronic-melancholic pop, goth rock, pop emaciato..) e la mia difficoltà nel tentare di identificarne un unico stile.

Apprendo che il nome del gruppo deriva dal titolo di una fiaba danese pubblicata da Andrew Lang nel 1897 nell’opera The Pink Fairy Book. Esamino l’iconografia e il tema di questo tipo di fiabe, scritte più per gli adulti che per i bambini, un po’ come le favole del più noto Andersen – anche lui danese e scrittore nella metà dell’800 – addolcite solo dalle versioni Disney (spoiler: in realtà la Sirenetta muore!). Il gusto tetro della lotta tra streghe e bambini del racconto di Andrew Lang si ritrova nelle ambientazioni fosche e angosciose dei video del gruppo, tra quelle stanze vuote e impolverate e quelle scogliere grigie, a metà tra il fantasy e il noir. La danza di Chorea sembra persino rievocare il ballo esoterico delle streghe. Anche i movimenti degli artisti sul palco, quasi tribali, con le teste ricurve e i capelli che ricoprono il volto hanno lo stesso effetto ipnotico ed inquietante. Penso ... “Toni&Guy mitico hair-stylist inglese e sponsor della band al Circolo degli Artisti di Roma – farà fatica ad attirare nuova clientela promuovendo pettinature così incolte!”. Anche i calzini a righe con cui a volte gli artisti si sono esibiti senza indossare le scarpe rimandano alla classica iconografia delle streghe. E ancora una volta è chiaro che tutto questo, per quanto apparentemente trascurato, non può non essere studiato.

Tuttavia ancora fatico ad etichettare uno stile così eterogeneo. Gotico forse? Certo non nel suo aspetto dark, che accomuna diverse sottocategorie del goth-style (niente smalto nero, croci, corsetti o mantelli scuri), ma sì invece nell’ispirazione alla moda vittoriana, tipica anch’essa di questo stile. L’immagine finale non è quella dei gruppi post-punk inglesi, decisamente poco sobria e di matrice anni ’80, ma quella del dandy corretto e rivisto in chiave gotica, con le sue camice stampate, le giacche e i gilet che sembrano ricavati da tappezzerie vintage, il foulard alla Lord Byron annodato tra il colletto aperto della camicia, e i cappotti con il bavero rialzato. Questo è l’outfit scelto per Daniel Copeman (elettrica e chitarra).

L’altro effetto che si vuole ottenere? È uno stile che lo slang inglese definirebbe geeky, un misto tra il freak e il nerd, che sarebbe veramente tale se non fosse intenzionale. Un aspetto geeky-chic è quello di Daniele Thomas (chitarre e keyboard), ispirato più all’indie-rock, con le camicie a quadri aperte sulle magliette stampate, il Parka o la giacca di pelle, il pantalone stretto e gli occhiali grandi da secchione. E la voce femminile del gruppo, lei che interpreta il ruolo della strega nel nome della band? Rachel sembra far di tutto per non ostentare la sua femminilità, mimetizzandosi perfettamente con la componente maschile del gruppo, specie quando canta a capo chino sul microfono: magliette serigrafate, felpe oversize prese dal trip-hop e dall’elettronica, indossate con lo stesso fare dimesso di Beth Gibbons dei Portishead. Mai un vestito scollato, un tacco o il trucco nero alla Zola Jesus, niente di così lontano dallo stile esagerato molto più dark di Siouxsie Sioux, né dallo stile sopra le righe e particolarmente vistoso di Bjork. Chissà se la scelta di sembrare un po’ vintage e un po’ nerd, di rinunciare all’immagine della femme fatale e di portare un nome di origine letteraria non siano una dichiarazione di anti-conformismo, quella di chi vuole restare fuori dallo spettro comune e non bada troppo alla moda… Ma non è anche questa una scelta di stile? Uno stile che non potendo io identificare con un genere solo, definirei “evocativo”: pieno di reminiscenze diverse e intonato alla varietà delle contaminazioni musicali della band.

Shopping tips:

Il Gotico – non a caso – è di moda, specie nelle collezioni maschili autunno-inverno 2011. E il dubbio è sempre lo stesso: se la musica per essere di moda debba adattarsi a quest’ultima o se la moda contribuisca a determinare quale band sia in voga. Il trend di grandi maison come Louis Vitton, Givenchy, Lanvin, è ispirato al lato dark, fetish e sexy del gotico. Per realizzare lo stile più trasandato degli Esben and the Witch bisogna guardare alle creazioni di Comme de Garcons e Ann Demeulemeester, o di Paul Smith, di matrice vintage. Sulle passerelle maschili ha sfilato anche il sock-style… il calzino quest’inverno dovrebbe essere in vista, arrotolato sul pantalone con lo stivaletto vittoriano o la scarpa Duilio (per adesso, ancora non dicono di camminare scalzi!).

Lo stile geeky-chic è perfettamente interpretato dalla collezione autunno inverno di Christian Lacroix.   La versione più economica è quella di Zara che propone l’immancabile tocco finale del borsone di pelle oversize. Per una via di mezzo tra l’alta moda e il commerciale, il duo di Toronto Dean e Dan ha promosso lo stesso stile: D Square quest’inverno ha tutti gli accessori e gli occhiali giusti per soddisfare il vostro più intimo istinto nerd.

E per lei? La Galaxy obession incalza da quest’estate sui siti di diverse fashion blogger che hanno dettato le tendenze autunno-inverno 2011. Si tratta di magliette stampate con costellazioni su diverse variazioni cromatiche, come quelle della collezione Christopher Kane Resort 2011 e quelle scelte dalla cantante della band. Per la prossima stagione le donne androgine sembrano essere l’ispirazione di Paul Smith. Per rendere l’outfit più femminile basterebbe sostituire il cotone della camicia taglia uomo con lo chiffon e aggiungere occhiali da sole o da vista un po’ trendy.

Votazione:

cool – 2
originale – 3
intonato – 3

Totale: 8

Illustrazioni di Jade Bajeot