Mando Diao @ Atlantico Live – Roma – 1 Luglio 2012

Attitudine e Visual: Per l’unica data italiana del loro tour europeo, i Mando Diao approdano all’Atlantico di Roma in una delle serate (probabilmente) più surreali dell’anno: complice il caldo, il ponte di San Pietro e Paolo (festa patronale cittadina), la finale degli Europei 2012 ed un biglietto d’entrata di ben 30€, la band si ritrova a doversi esibire di fronte ad uno sparuto manipolo di fan depressi causa batosta calcistica nazionale. Ma niente paura, non c’è nulla che un po’ di sano rock non possa curare. Per cui mano alle chitarre e sotto a conquistare l’attenzione del pubblico con il loro modo di fare schietto e senza fronzoli, forti di una tecnica e di una gavetta da far invidia. Semplice sfondo nero per il palco, non c’è bisogno d’altro. L’attenzione va tutta alla musica.

Audio: Siccome l’Atlantico è poco più che un capannone costruito interamente in plastica e metallo (che d’estate diventa forno a microonde), l’organizzazione ha deciso di allestire un palco nel piazzale antistante. Ottima scelta: concerto al fresco accompagnato da ottima acustica, per potersi godere appieno un live che mischia canzoni dai suoni limpidi a momenti decisamente più distorti. Un pò di problemi con le tastiere e nient’altro da segnalare. Il vizio di Björn Hans-Erik Dixgård di buttare il microfono aperto per terra durante il concerto non credo abbia fatto però felici né fonici né pubblico (ma fa tanto rock’n’roll).

Setlist: Ammetto di essermi perso degli episodi nell’evoluzione di questa band. Mi ricordavo di un quartetto con dei live al fulmicotone, riff distorti e calde chitarre garage. Invece mi ritrovo davanti una band che ha introdotto due tastieristi e chitarre acustiche, e che propone brani che si rifanno sempre ad una tradizione sixties, ma fatta di ballate e di brani mid tempo. Si parte con antipasti soft come God Knows, Song for Aberdeen, Your lover’s Nerve. Poi, dopo Mr. Moon, il concerto prende la piega rock che ci si aspettava: una dietro l’altra ci ritoviamo Sheepdog, Long Before Rock and Roll, Gloria e If I Don’t Live Today, Then I Might Be Here Tomorrow.

Locura: Per quanto riguarda la band, non si segnalano momenti di questo tipo. Vorrei invece segnalare la “locura” dell’organizzazione, in una data totalmente allo sbando. Biglietto che da 30€ cala a 10€, con il contentino di mettere i possessori del biglietto a prezzo pieno in un pit sottopalco che in realtà non esisteva. Il poco pubblico che c’era ha dovuto subire due ore di partita (e che partita) e, dato che non aveva sofferto abbastanza, ha anche dovuto subire in apertura una delle band più scarse che mi sia mai capitato di vedere. Davvero non ce n’ era bisogno. Solo alle 23.30 è stato possibile vedere i Mando Diao salire sul palco. Ok, non siamo chierichetti, ma è davvero troppo tardi.

Momento migliore: Decisamente il finale, con una Dance with Somebody allungata e ripetuta fino all’esasperazione, per un fine concerto da scintille.

Pubblico: Non pervenuto. Nemmeno 200 persone, ma almeno possiamo dire che erano tutti dei veri fan.

Conclusione: Nonostante il fato avverso, e un’organizzazione che ha cospirato con quest’ultimo per boicottare l’evento, i Mando Diao sono riusciti a procurare al proprio pubblico un live degno di tale nome. Davvero non si meritavano di essere disertati così in massa dagli appassionati, ma con tutti i concerti che stanno capitando in Italia in questo periodo capisco bene il perché molti abbiano dovuto fare una scelta, non si naviga mica nell’oro. Comunque per chi non c’era è stato un vero peccato.

Le foto non si riferiscono alla data recensita