Tricky @ Roma incontra il Mondo – Villa Ada – Roma – 24/07/2012

Attitudine e Visual: Ci si immagina Tricky come ai tempi di Maxinquay e Blowback, eclettico ed epilettico, dominare il palco, avvolto in una coltre di fumo, con la sua voce sussurrata e sempre d’impatto pronto ad anestetizzare col suo oscuro trip hop d’annata. A Villa Ada Tricky è però lontano da questa  “mitologica” visione camaleontica. La nebbia che offusca rimane, mentre Adrian Thaws entra in scena a torso nudo dando le spalle al pubblico. Sin dalle prime battute si dimostra decisamente poco in forma, affaticato e con poche energie rispetto al passato. Canta a stento, la voce viene spesso smorzata volontariamente e distorta attraverso effetti ed echi. Le sue movenze si fanno pesanti e perdono di agilità, elasticità e nervosa leggerezza, rivelandosi troppo sincopate e poco sinuose. Gran parte del lavoro viene lasciato alla brava, ma poco incisiva, vocalist  Francesca Belmont e alla dignitosa band di supporto. Le emozioni intense così sfumano, lasciando ampio spazio al divertimento e alla condivisione con il pubblico. A più riprese infatti Tricky lascia salire sul palco orde di spettatori pronti a ballare, abbracciare e fotografare il loro idolo.

Audio: L’audio non favorisce di certo una visione migliore dello spettacolo. Il suono non riesce ad espandersi a dovere, i bassi sono come strozzati e spesso nemmeno i pochi sprazzi vocali di Tricky sono facilmente riconoscibili.

Setlist: I brani non decollano e perdono spesso di consistenza anche nei casi in cui vengono riproposti pezzi quali Overcome, Vent, Council Estate, Dear God, Black Steel e Ponderosa. C’è posto inoltre per cover non proprio d’impatto come Ace Of Spades dei Motorhead.

Momento Migliore: Difficile riuscire a trovare un momento “alto” all’interno di un concerto che vira decisamente verso il basso. Sicuramente “interessanti” da vedere sono stati i momenti goliardici che Tricky ha voluto ricreare sul palco.

Pubblico: Un pubblico coinvolto, non eccessivamente numeroso, che esalta il proprio beniamino, battendo le mani e ballando.

Locura: Diciamo il senso di “divertissement” che ha pervaso tutto il concerto

Conclusioni: Un concerto che, pur puntando al divertimento e alla goliardia, perde di fascino. Sicuramente molti dei presenti e soprattutto i fan saliti sul palco avranno apprezzato l’intero show, ma Tricky, ormai privo di forza musicale incisiva e appeal primordiale, pare voglia puntare troppo all’immagine, denigrando le reali sensazioni scaturite dalla sua musica.

Le foto non si riferiscono alla data recensita