Attitudine e Visual: C’è qualcosa nell’aria che rende l’attesa un momento infinito. Questa la sensazione immediata che si respira al Lanificio 159 di Roma, luogo scelto per inaugurare il tour di Marina Rei per la presentazione del suo ultimo album, La conseguenza naturale dell’errore.
Il palco al Lanificio è semplice e lineare, uno spazio che si concentra ed abbraccia i musicisti senza elementi di distrazione. Batteria al centro e tastiere sulla destra, l’apertura è affidata agli Operaja Criminale che hanno eseguito i brani più noti del loro Roma, guanti e Argento. Saranno poi loro stessi ad accompagnare Marina Rei musicalmente nella sua esibizione.
Si comincia con un leggero, doveroso, ritardo. E quando finalmente arriva sul palco, l’atmosfera diventa elettrica. I primi brani li suona anche lei, immancabile, alla batteria: un carisma che trascina il pubblico già di per sé in visibilio. L’attitudine rock che sprigiona con i suoi gesti, il calore di una voce protesa sempre verso l’alto eppure così macchiata da timbriche soul: un live che supera le aspettative, e che nonostante l’affluenza ha mantenuto la parvenza di un appuntamento intimo, quasi una serata fra amici.
Audio: Poderoso, ma non eccessivo. E’ stato tutto calibrato in modo da non coprire la voce e da lasciare il giusto spazio agli strumenti. Complice, forse, la perfezione raggiunta dalla fusione di Marina Rei con gli Operaja Criminale.
Setlist: Un viaggio fra passato e presente, una miscellanea dei migliori brani di Marina Rei. E mi parli di te (scritta da Capovilla, assente per motivi privati) e L’errore, piuttosto che Fammi entrare e La parte migliore di me. Una scelta giusta, per regalare al pubblico l’esperienza di un live completo con i brani più identificativi di quest’artista, grande musicista, nonché meravigliosa interprete poliedrica di ogni suo singolo pezzo.
Pubblico: Numeroso, attento e coinvolto nel live. Chiunque al Lanificio cantava più o meno sommessamente e seguiva con gli occhi l’esibizione, che ha visto la partecipazione in due pezzi anche di Paolo Benvegnù. Variegato da un punto di vista anagrafico, compatto se si pensa che era una sola grande famiglia a braccia aperte per Marina.
Conclusioni: Una serata adrenalinica, nella quale si sono ben alternati momenti di intimità a momenti più spinti, folli, ed energici. Bella l’alchimia su palco fra Marina Rei e gli Operaja Criminale, e si percepiva anche il loro divertimento nel suonare live. Una serata che dovrebbe ripetersi, quanto meno per le sensazioni regalate ai presenti.