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Aprile 2013 | TeepeRecords | bandcamp | ![]() |
Cimiteri, ossa usate come bigiotteria e aride lande Texane. Nelle foto promozionali sembrano dei novelli Lords Of The New Church, nella sostanza, un grumo d’influenze riassunte nella dicitura: “Pentecostal Desert Glam”, di cui la band si forgia.
Il colore è il nero, come il discorso introduttivo – “Refractions”, “Bab(A/Y)Lon Rising”, “The Serpentine Highway” – capace di riportare alla mente il periodo d’oro del Post-Punk a tinte dark; Ricordate i The Sound di “From The Lions Mouth”? Ecco, prendete il secondo episodio della band di Adrian Borland e caricatelo di psichedelia, possibilmente Eighties.
Tutto semplice direte, macché, nient’affatto, bisogna ancora fare i conti con quel “Desert” di cui sopra e con “Blood & Sand”, un mammut in lento avanzamento nella notte, roba da Desert Sessions. E la cosa funziona, grazie al clima notturno che permea tutta l’opera e a quel misticismo à la Spacemen 3 – “Ode To The Turquoise Ox”, “House Of Snakes” – vero trait d’union fra gli stili. Un debutto di quelli che lasciano il segno.