Notwist @ Auditorium Parco Della Musica [Roma, 7 aprile 2014]

Attitudine e visual:  Un vortice di luci e ombre, bianchi e neri si stagliano nella carriera dei tedeschi Notwist, partendo dalle primissime radici hardcore, valicando i confini del kraut, fino a raggiungere la loro anima più electro-pop, e brillano di luce propria sul palco della Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica disegnando un ideale quanto concreto “cerchio” sempre aperto e mutevole. La band, in formazione a sei, si muove sul palco come in un quadro scenografico iridescente, mentre gli strumenti vengono contornati da piccole luci a intermittenza, che seguono i movimenti ritmici del suono, e i bagliori di luminosità si lasciano amplificare dall’illuminazione discontinua, che tratteggia intervalli irregolari di buio e luce, e dall’energia infettiva del set stesso. C’è tutto l’universo Notwist in questo live che alterna allucinazioni sonore esplosive, impeti strumentali, ruvide trame sintetiche a delicate visioni universali, a macchie leggere di melodia che accolgono in un unico abbraccio la voce sussurrata, quasi imprendibile di Markus Acher. La forza predominante del concerto spinge verso l’energia elevata al massimo, sulla “coscienza” musicale graffiante, meno ragionata e più irruenta, senza però disdegnare l’irrazionalità più dolce, malinconica e pacata anch’essa tipica della band, in un variegato gioco di forza e quiete, armonie e melodie.

Audio: Un iniziale e piccolo problema con le spie, con la voce che va e viene, acquisisce vigore e perde consistenza, non scalfisce assolutamente l’intensità dell’intero live. I Notwist sono abili musicisti e riescono a miscelare tutte le componenti sonore all’interno di una tavolozza strumentale che ben sa amalgamare lo spettro sonoro, restituendo sonorità sempre appaganti.

Notwist
Setlist: In primo piano i pezzi dell’ultimo album Close To Glass (con l’iniziale They Follow Me e con Kong, Into Another Tune, Signals, Run Run Run, 7-Hour-Drive, Casino) e poi ancora Boneless, Gravity (da The Devil, You + Me), Pick Up The Phone,One With The Freaks e This Room (da Neon Golden),
e un bis che parte con Neon Golden, mescola Different Cars And Trains (dall’ep omonimo del 2003) con Pilot e si conclude con Consequence

Momento migliore: La triade Neon Golden, Pilot e Consquence del bis, con il picco emozionale tra le nobili “rotaie” di Pilot e nel piacere dolce di Consequence, capace sempre di riuscire a toccare le corde dell’anima.

Notwist
Pubblico: Travolto dal flusso di sonoro, mentre tra applausi e ovazioni, in molti sembrano quasi avere voglia di lasciare il proprio posto a sedere per avvicinarsi il più possibile al palco e letteralmente stringere i suoni tra le braccia.

Locura: Le peripezie del fonico che durante il concerto si muove silenzioso, tentando di celare la sua presenza, trafficando tra cavi, luci e chitarre.

Conclusioni: L’impatto live dei Notwist, rispetto all’ascolto su disco, è sicuramente diverso, più catartico in un certo senso, più intenso ed emozionale. La dimensione live infatti ben rappresenta e raccoglie la storia stessa del gruppo, le principali anime della band, sempre a metà strada tra esplorazione, sperimentazione e voglia di non obliare gli esordi, di non disdegnare le proprie radici. Un dialogo passionale e intenso tra passato e presente.

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