Container – Adhesive EP

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Nashville e la sua desolazione, poi Providence: così pulsante, vitale, divertente. Ren Schofield, mostrò forti legami emotivi con ogni genere di rumorismo fin dall’adolescenza, quando non ancora sedicenne si regalò il suo primo Groove Box. Amava il ritmo, lo scatenarsi dei suoni asciutti, battenti. Scelse le percussioni per questo motivo, rinforzando, a cavallo del decennio ‘zero’, il noise monolitico dei ‘Japanese Karaoke Afterlife Experiment‘, con i quali scoprì una certa predilezione per il live set selvaggio. Daniel Bell e la sua‘LosingControl‘ fecero il resto, proiettando il nostro verso la sperimentazione di un suono abile nel preservare una certa spinta noise, contestualizzandola fra le maglie metalliche della techno. Qualcosa di fresco, che allontanasse il concetto di ‘party’ dalle esibizioni di genere – Techno – avvicinando le stesse al tellurico live set di matrice rock: un “Killer live set”, come lo definisce Ren. Arriva così l’incarnazione nel progetto ‘Container’ – ad oggi due dischi in vinile ed altrettanti 12″ -, un moniker che trova con ‘Adhesive’ il giusto equilibrio fra gli elementi. Parliamo di battiti assassini sporcati da intermittenze radioattive in un contesto ‘krauto’ – Glaze -, di motorik elettrificati in seno alla techno ‘Complex‘, e cavalcate robotiche da 220 Volt ‘Adhesive’. La Liberation Technologies propone tre formati (Mp3/Flac/Vinile12″) uno dei quali da fare vostro assolutamente.

[schema type=”review” name=”Container – Adhesive” author=”Alessandro Rossi” user_review=”5″ min_review=”1″ max_review=”5″ ]