Ani Di Franco @ Orion [Ciampino, 10 Settembre 2014]

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Attitudine e visual:
Pregi e difetti. L’Orion di Ciampino si è distinto sinora nell’attuale gestione, per la scelta dei concerti davvero notevole. Peccato per la temperatura che all’interno diventa a volte complicata da sopportare, specie quando c’è molta gente. L’impressione visiva del locale, sembra ritagliata su misura per l’artista di Buffalo che è stata abituata sin dagli esordi a suonare anche in locali piccoli e fumosi.

Audio: La resa audio è stata buona, e la prova non era facile, visto che Ani Di Franco rappresenta musicalmente un mix di stili che spaziano dal pop, al post punk all’indie. Ottima anche la band che nella sessione ritmica, specie le percussioni, ha sostenuta la cantautrice di Buffalo anche negli episodi più intimi del concerto.

Setlist: Tranne qualche reminiscenza degli esordi si è trattato di un concerto davvero personale di Ani Di Franco, che da sempre ha cercato di tracciare una impronta su ogni data del tour per fare sentire sua ogni sera. Si è spaziato da Not a Pretty Girl a See See See See per finire con Shameless e con Joyful Girl.

Momento migliore: Senza dubbio il pezzo più coinvolgente per tante persone rimane You had a time, che Ani ha interpretato in modo molto denso, come si trattasse di un pezzo nuovo. La voce è quella di sempre per le sensazioni che riesce ancora a trasmettere. Fresca, pulita e nuova come solo lo scricciolo di Buffalo sa di potere essere

Pubblico: Il pubblico che è sembrato venire a conoscenza del concerto un po’ all’ultimo secondo,e abbastanza casualmente era ben rappresentato anche da generazioni che venti anni fa forse erano appena bambini. Ani Di Franco è un artista poliedrica il cui modo di presentarsi, sempre lo stesso, ha influenzato la vita di tante persone che ne l hanno scelta come colonna sonora della propria vita, e delle proprie battaglie. Tante coppie omosessuali presenti al concerto, e la cosa (come dovrebbe essere nei paesi civili) è passata inosservata. E Ani come sottofondo

Locura: La Di Franco, si diverte molto nell’intrattanere il pubblico con piccoli racconti. Uno di questi ha riguardato il suo soggiorno a Roma, durante il quale si è imbattuta dalle parti del Colosseo, in uno strano personaggio, vagamente famoso alle cronache nostrane per un difetto fisico che lo porta a tirare fuori dalle orbite gli occhi. Pare che questa cosa abbia molto divertito (o turbato) la cantautrice americana.

Conclusioni: Artista sopraffina che il passare del tempo non è sembrato mai mettere in discussione. Talento completamente espresso, nonostante un umore a volte un po’ volubile. Influenzata da tanta cultura americana del novecento, ad iniziare da Spoon River, ma così capace di assorbire ciò che il mondo le regala attraverso i profumi, gli odori e le sensazioni. Una volta i poeti avevano questa capacità. Ora anche i musicisti? O forse ci troviamo di fronte ad una giocoliera della parola, che gioca anche col pentagramma? In ogni caso una grande artista: Ani di Franco