Bad Meds – Bad Meds Ep

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David Kelly (Batteria), Paul Thomson (Basso) e Paul Rafferty (Chitarra e Voce), sono tre punk cresciuti nella provincia Inglese del nord. Come in ogni congrega di ribelli che si rispetti, il fatto di risultar sensibili a certe tematiche, vuoi di potere, vuoi legate all’alienazione generata dal proprio contesto sociale, viene naturale, fin dalla tenera età.

Faceva ancora le elementari Paul Rafferty, quando sua madre decise di regalargli la compilation: “Now That’s What I Call Music!” – “così avrai qualcosa da ascoltare”, disse. Era una compilation in formato cassetta, nient’altro che un agglomerato di Hit Inglesi, spesso di poco conto. Però c’era “It’s Grim Up North” dei KLF. Quel pezzo, lo colpì profondamente. Colpa di quella base Techno, suadente, sudicia, su cui venivano declamate una serie di città Inglesi: al nostro, fin da subito sembrò una celebrazione del Nord, un modo per sottolineare, con ironia, la resistenza di quelle terre al decennio conservatore che precedette il brano. “It’s Grim Up North” è contenuta in chiusura di questo Ep d’esordio, coverizzata, resa punk: un sogno che avevano fin dalla prima volta che l’hanno ascoltata, confesserà la band.

Ora, di stanza a Liverpool, il trio ha deciso di fare sul serio, di usare la propria musica per sfuggire alla realtà, esorcizzandola. Cinque tracce sporche che abbracciano certe influenze a cavallo fra il Punk grungy dei MudhoneyHoax Apocalypse – e l’Hardcore a là Black Flag – You’re Not My Friend, Man (For David Longstreth), The City Against Itself – pur non disdegnando incursioni nel Post-Punk paludoso e funereo dei Birthday Party – Release The Bees. Distribuito in cassetta – e il cerchio si chiude – dalla Bolognese Maple Death Records, “Bad Meds” ci presenta una band da tenere costantemente nei nostri e vostri radar.