Noel Gallagher High Flying Birds – Roma @ Rock in Roma (09-07-2015)

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Attitudine e visual

Ricordo la prima volta che vidi gli Oasis in concerto a Manchester, poco dopo l’uscita del primo album. Noel Gallagher, in varie interviste diceva che chi andava a vedere gli Oasis lo faceva per la musica e non per gli spettacoli di colori e di luci; in quest’ultimo caso era preferibile scegliere gli U2. Col passare degli anni Noel è rimasto fedele a questo mantra, e devo dire che la location di Rock in Roma si configura come una ottima scelta. Il Palco mantiene il fascino dell’essenzialità inserito in un contesto notturno e con uno sfondo paesaggistico che ricorda quello dei grandi Festival. Stavolta Noel ha davvero poco da lamentarsi, non è facile trovare contesti così ben adatti ai desiderata di una stella del rock.

Audio

Nelle precedenti serate, qualcuno si era lamentato per il volume eccessivamente basso come nella serata dei Chemical Brothers. Stavolta invece la guitar band di Noel si è calata alla perfezione nell’acustica dello stage. Specialmente i pezzi dove la tastiera e la batteria l’hanno fatta da padroni, il ritorno sonoro è stato davvero eccellente. Anche gli arrangiamenti da palco dei vecchi pezzi degli Oasis come Champagne Supernova, Whatever e Masterplan hanno trovato nuova linfa e vigore.

Pubblico

Ormai i fan dei Gallagher sono appartenenti a due categorie. Coloro che rimpiangono il passato degli Oasis, e chi invece apprezza la crescita musicale di Noel e del suo gruppo. I due album scritti e incisi sono davvero di notevole fattura e segnano in un certo qual modo un distacco dall’esperienza precedente. Dal punto di vista musicale sono più strutturati e complessi, senza però perdere la capacità del nostro, di rendere semplice all’ascolto anche ciò che non lo è: vedi pezzi come “The Dying of the Light” e “Dream On“. Da segnalare un piccolo gruppo di fans tifosi della Lazio, che incitava Noel in nome di un antico gemellaggio con la squadra del Manchester City, per la quale i Gallagher tifano da sempre.

Locura

Ad un certo punto dei ragazzi sotto al palco intonano il ritornello di “Live Forever“, che non fa parte della scaletta ufficiale del concerto. Noel sta al gioco ed esclama: “Che cazzo di genio deve essere colui che ha scritto sta canzone!”. Il solito atteggiamento a metà tra il disincantato e lo sbruffone di Noel, che in questo eccelle. Non si concede e non fa mediazioni col pubblico. Molto bully boy, ma anche molto british, che è parte del suo fascino da sempre.

Momento migliore
Probabilmente sarebbe facile andare a cercare tra le innumerevoli meraviglie del patrimonio Oasis: oltre alle già citate bellissime sono le versioni di “Fade Away” e “Digsy’s Dinner“. Eppure, insisto, Noel va supportato per la bellezza della sua scrittura solista. Le hit “Everybody’s on The run” e “The Death of You and Me” sono trascinanti; ma l’apice del concerto è nel finale quando Noel canta “Aka…What a life“. Pezzo mostruoso, con tastiere cantilenanti e riff di chitarre disegnate al contrario, e la sua voce ad arrampicarsi sulle battute di basso. Splendida e degna apertura del finale in coro di “Don’t Look back in anger“.

Conclusioni

La musica Rock o Pop di oggi mangia e brucia tutti nel giro di qualche anno. Eppure sono passati oltre venti anni dall’esordio degli Oasis. Noel si sta rivelando un artista dal talento senza confini, capace di restare fedele alla sua poetica musicale ma sempre con l’occhio rivolto alla contemporaneità delle nuove tendenze musicali. Solitamente un artista che fuoriesce da un gruppo ci mette un po’ a trovare la sua nuova dimensione. Per Noel è sembrato tutto assai semplice, grazie a due album davvero solidi che non richiamano mai e né fanno rimpiangere la precedente esperienza Oasis. Come ho già detto in varie occasioni, ci troviamo di fronte ad un artista vero dal talento profondo, i cui passi susseguono costantemente una necessità di non ripetersi mai e mettersi sempre in discussione. Come scrisse una volta “there are but a thousand days preparing for a thousands year…”, rappresenta da sempre la strada maestra del suo percorso musicale.