Beach House – Thank Your Lucky Stars

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Una nuova foto sbiadita si inserisce mestamente all’interno del 2015. Dopo i toni nostalgici di Sufjan Stevens e del suo Carrie & Lowell, arrivano infatti i Beach House ad aggiungere la loro rallentata e brillante cupezza. In realtà dovremmo dire ritornano. Il 28 agosto, se ben ricordate, usciva il rosso Depression Cherry e già venivamo introdotti in un mondo musicale meraviglioso, cristallizzato dalla voce di Victoria Legand e dai movimenti fluttuanti di Alex Scally, La purezza di un brano come Days of Candy ci ha portati dove non avremmo mai sperato, e fermi lì non sapevamo bene come tornare a casa, dove trovare qualche lanterna che ci accompagnasse nel nostro percorso. Spaesati ma appagati, i Beach House ci avevano lasciati alle loro vette.

Ma l’andata presuppone sempre un ritorno nostalgico: la fuga del rock non è il viaggio del dream-pop. Ed eccoci, quindi, mano nella mano con il nuovo lavoro dei Beach House, tornando a casa ancora più ricchi di sentimenti e lacrime di quanto ci saremmo aspettati.

Brani del calibro di All Your Yeahs, Elegy to the Void o One Thing riportano i due di Baltimora alle forme pure della loro musica. I movimenti ricercati e scossi di Bloom si riassopiscono nel bianco candore di Teen Dream (ascoltare la vecchia On the Sea e la nuova Common Girl per rendersene conto autonomamente), segnando un punto di contatto con un altro gruppo che ha quest’anno ha cercato la calma pop nelle distorsioni acute: i Low di Ones and Sixes.