Wonder Vincent – Fiori

Acquista: Voto: (da 1 a 5)

Nel 2010 l’estate e le montagne umbre videro sbocciare un fiore fra le rocce. Con una ragione sociale/tributo a Vincenzo Sparagna (direttore di Frigidaire/Il Male) e Vincenzo Costantino (poeta bardo milanese) i nostri decisero di partire dal blues per costruire la propria arma di distruzione di massa.

Ne sono passati di anni, due per la precisione dal loro esordio effettivo: The Amazing Story of Roller. Un lasso di tempo che li ha visti impegnati sul palco e che ha portato diversi avvicendamenti nella formazione originale. Oggi, dopo averci dato in pasto, in tempi non sospetti, il primo assaggio del nuovo lavoro – mi riferisco al video del primo singolo “Spoon Rest” scritto e diretto dal regista Tiziano Fioriti “che fra le altre si è beccato una nomination al “Best Music Video” al Los Angeles Independent Film Festival Award– tornano caricati a plutonio con la loro seconda fatica, intitolata “Fiori“.

Registrato al JAP Perù Studio di Perugia, con l’aiuto di Federico Brizi, il nuovo lavoro mostra i denti fin da subito. Dalle rivendicazioni in salsa psych-stoner dell’opener “Io No Italian Head” è un attimo fa emergere quella predominanza blues di cui sopra – “Swag“. Ma “Fiori” non è solo questo. Basta addentrarsi nell’opera per comprenderne quasi immediatamente la propria natura nineties – ascoltate l’ottima “Post To Me” e ditemi se questi ragazzi non hanno una passione per le produzioni del primo periodo GrungeMudhoney su tutti. In “Please” incontrano Steven Tyler e lo portano al rancho de la luna, mentre con la grandiosa “Gelsomino” toccano forse il loro apice: immaginate una marcetta metal immersi nel deserto del mojave e non sarete molto distanti dalla realtà. Quando l’oscura e sperimentale “Hiawatha” chiude i giochi è già notte, ed il caldo lascia spazio alle fredde tenebre, mentre noi vorremmo fare un’altro giro sulla giostra.