Bowie: consigli musicali post-mortem

Il grande David Bowie, l’angelo aristocratico del rock, continua a vegliare su di noi. Pur avendoci lasciato il 10 Gennaio scorso, in sella alla sua “Blackstar” (un’uscita di scena memorabile), è quanto mai presente, vuoi perché la sua stella svetterà per sempre nell’orizzonte estetico degli affezionati, vuoi perché il suo brand continua e continuerà a fruttare uno sproposito. Ecco le ultime.

Sono circolate alcune vecchie dichiarazioni riguardanti la sua collezione di vinili, una roba esigua, qualcosa come 2500 pezzi. E Bowie ne stilò una lista di 25, praticamente uno ogni cento. Non poteva che uscirne un ghiotto elenco di consigli musicali per palati fini, o ancora da affinare. Beatles e Nirvana sono fuori (dati per scontati, ecco). Adesso date un’occhiata, e soprattutto correte a colmare le lacune. Sarà un piacere, garantisce il Duca.

The Last Poets — The Last Poets
Shipbuilding — Robert Wyatt
The Fabulous Little Richard — Little Richard
Music for 18 Musicians — Steve Reich
The Velvet Underground & Nico — The Velvet Underground
Tupelo Blues — John Lee Hooker
Blues, Rags and Hollers — Koerner, Ray and Glover
The Apollo Theatre Presents: In Person! The James Brown Show — James Brown
Forces of Victory — Linton Kwesi Johnson
The Red Flower of Tachai Blossoms Everywhere: Music Played on National Instruments — Various Artists
Banana Moon — Daevid Allen
Jacques Brel is Alive and Well and Living in Paris — Cast Album
The Electrosoniks: Electronic Music — Tom Dissevelt
The 5000 Spirits of the Layers of the Onion — The Incredible String Band
Ten Songs by Tucker Zimmerman — Tucker Zimmerman
Four Last Songs (Strauss) — Gundula Janowitz
The Ascension — Glenn Branca
The Madcap Laughs — Syd Barrett
Black Angels — George Crumb
Funky Kingston — Toots & The Maytals
Delusion of the Fury — Harry Partch
Oh Yeah — Charles Mingus
Le Sacre du Printemps — Igor Stravinsky
The Fugs — The Fugs
The Glory of the Human Voice — Florence Foster Jenkins