La Storia del Blues #2 Puntata (parte 1°)

*Nel
periodo che andiamo ora a trattare cioè quello tra il 1940 e
il 1950 il blues ha visto la sua stagione più prolifica di talenti,per
ragioni di spazio citerò solo quelli che hanno avuto un impatto
maggiore non volendo per questo sottovalutare l’importanza e la
bravura degli artisti non nominati in queste pagine.

La
nascita del Chicago Blues

Ci eravamo lasciati alla fine degli anni ’30, questo per gli Stati
Uniti fu un periodo particolarmente difficile dal punto di vista economico,
la crisi investì quasi tutti i settori dell’economia americana
e come spesso accade furono le comunità più deboli a farne
le spese. Fu così che le varie comunità nere degli stati
del sud si trasferirono nelle grandi città del nord in cerca
di fortuna e naturalmente portarono la loro musica con se. A Chicago,
Memphis, Detroit e New York si formarono molti quartieri di soli “colored”
come Harem a NY e South Side a Chicago. Questi quartieri erano veri
e propri ghetti con un tasso di criminalità elevatissimo ma per
i musicisti le metropoli significavano gente ricca, locali famosi e
la possibilità di farsi un nome nel mondo della musica. La situazione
per loro non era certamente facile visto che il razzismo era ancora
molto radicato e il nero era sempre visto con una certa diffidenza da
parte dei signorotti bianchi dell’epoca. Alla fine degli anni
40 la situazione economica migliora e di conseguenza si respira una
certa aria di rinnovamento in tutti i settori non ultimo quello musicale,
ai Vecchi strumenti acustici si sostituiscono quelli elettrici dotati
di amplificatori e microfoni, si formano le prime vere band composte
anche da sette o otto elementi e anche le tematiche trattate nelle canzoni
prendono una svolta più cittadina. In questo nuovo contesto sociale
muovevano i primi passi coloro i quali sarebbero poi diventati le leggende
del Blues: BB King, Muddy Waters, Albert King, Howlin’ Wolf, John
Lee Hooker, Sonny Boy Wylliamson II e molti altri ognuno di essi contribuì
a modo suo a far crescere la musica del diavolo. Andiamo a vedere come:

Blues
Boy King

Oggi basta pronunciare la parola blues e subito salta fuori un nome,
quello di BB King; Riley B. King (BB sta per “blues boy”)
nasce a in un paesino nei pressi di Itta Bena nello stato del Missisipi
il 16 settembre 1925, come per la quasi totalità dei ragazzi
neri di allora la sua infanzia fu abbastanza travagliata i genitori
si separarono molto presto e lui fu cresciuto prima dalla madre (che
morì a soli 25 anni) e in seguito da alcuni parenti. Le prime
esperienze musicali le fa nel coro gospel della chiesa della sua comunità,
dopo alcuni anni trascorsi lavorando e suonando nei locali e una parentesi
nell’esercito nel 1945 lascia le piantagioni del sud per trasferirsi
a Memphis in cerca di fortuna. Qui fu ospite di suo cugino Bukka White
un bluesmen gia affermato che gli insegnò molto sullo strumento
che lo avrebbe poi reso celebre cioè la chitarra. Qui la sua
carriera ha la prima vera svolta: BB riuscì infatti ad ottenere
un lavoro come disc jockey nella WDIA, la più famosa stazione
radiofonica del Tennesse. Il suo scopo era quello di ottenere dai responsabili
della radio un suo spazio musicale dove, oltre a mettere i dischi degli
altri musicisti, avrebbe potuto proporre le sue canzoni live. La leggenda
narra che il giovane Riley King si presentò agli studi della
radio per il provino completamente inzuppato a causa della lunga camminata
sotto la pioggia di un tremendo temporale, con la sua chitarra avvolta
nella carta di un giornale. La direttrice del programma ricorda: “Quando
arrivò aveva l’aria molto intristita, ma una volta che
iniziò a suonare, capimmo subito che lo show giornaliero doveva
vederlo protagonista”
. Fu assunto per un piccolo show
di venti minuti ogni sabato durante il quale era presentato come “The
Beale Street Blues Boy”, ma la gente cominciò presto a
chiamarlo B.B. Il suo suono era caratterizzato dall’uso della
corda singola, questa diventerà una peculiarità del sound
blues di Chicago. Ad una domanda riguardante i suoi primi anni di carriera
e di come si innamorò del blues BB ha risposto: “La
prima volta che ho incontrato il blues fu quando mi portarono qui su
una nave. C’erano uomini su di me e molti altri usavano la frusta …
adesso tutti vogliono sapere perchè canto il blues”
.
Da questo momento in poi la popolarità di BB King (sempre accompagnato
dalla sua inseparabile chitarra Gibson da lui battezzata Lucille in
ricordo di una donna che fu la causa di una tremenda rissa in un locale
dove suonava e da cui scaturì un incendio dal quale egli si salvò
a stento con la sua chitarra; Da allora non ha più abbandonato
la sua amata Lucile tanto che durante i concerti la presenta al pubblico
come se si trattasse di uno dei musicisti della band) non fa altro che
aumentare attirando l’attenzione delle grandi label dell’epoca
che lo misero sotto contratto, cominciò a suonare con una vera
e propria band fatta di strumenti a fiato in aggiunta ai classici batteria,
basso e pianoforte. E’ in questo momento che nasce l’ R&B
una musica fatta dall’unione del blues classico con una imponente
sezione fiati. Egli ha sempre amato molto l’essere accompagnato
da vere e proprie big band: “Ho sempre
avuto delle big band che mi hanno dato lo slancio necessario per procedere,
con loro suonavo un misto di jazz e blues che stabiliva il giusto tono
per il mio spettacolo. Ancora oggi i fiati i danno le armonie che avevo
sentito per la prima volta in chiesa e la sezione ritmica mi fa entrare
in un groove che soddisfa la mia anima. Mi è sempre piaciuto
avere due batteristi nella mia band perché il mio ritmo non è
mai abbastanza solido”
. BB però non perde mai
l’amore per la tradizione blues e per i grandi maestri del passato
a tal proposito ricorda: “Vedere suonare
T-Bone Walker e Django Reinhardt significava farmi trasportare in un
lungo sogno in cui ogni nota significava qualcosa per me, valeva più
di un lungo assolo. Questo valeva anche per altri musicisti, ad esempio
il sassofonista Louis Jordan. Muddy Waters è stato ed è
tuttora un punto di riferimento, da quando lo ascoltavo ancora teenager.
Uno di quelli che non cambiano pelle. Sonny Boy non aveva un carattere
facile, amava bere, ma eravamo amici e che sessions indimenticabili.
Elmore James lo conoscevo, ma non così bene. Si comportava in
modo strano, appena lo incontravi capivi che era un musicista; era un
tipo tranquillo, ma quando suonava la chitarra slide, allora sì
che era uno spettacolo”.
E ancora “Molte
notti sono passate viaggiando, da una città all’altra senza
pausa, per oltre 50 anni. Ho registrato moltissimi dischi, ho avuto,
come tutti, momenti buoni ed altri cattivi, ma il Blues è stata
sempre la costante della mia vita. Posso aver perduto l’emozione
per altre cose, ma non per il Blues. E’ stato un lungo percorso,
difficile e duro, la vita notturna della strada non è certo una
vita sana e bella, piena di addii e solitudine, ma è anche capace
di grandi emozioni; tornassi indietro rifarei la stessa scelta, perché
la notte con tutto ciò che rappresenta è stata la mia
vita.”

L’evoluzione del Blues
In questi anni il blues come gia detto in precedenza si evolve, oltre
alla comparsa degli strumenti elettrici bisogna segnalare la ribalta
di strumenti come la batteria che diventa elemento centrale e trainante
per i brani e degli strumenti a fiato come il sassofono; Il suono in
generale diventa meno rude che in passato, si sgrezza e acquista nuovo
vigore; Da questa trasformazione sonora nascono molti altri generi musicali
come il soul, il funky il gia citato Rythm & Blues e il rock &
roll. Questa mutazione del suono è dovuta anche al mutato scopo
primario del fare musica: Se negli anni ’20 e ’30 questa
aveva il compito di dare sfogo ai drammi della vita delle comunità
nere con l’avvento del boom economico del dopo guerra il blues
deve anche tenere conto dei gusti della gente che paga il biglietto
per assistere agli show nei molti locali nati nelle metropoli, le persone
vogliono ballare e divertirsi e i musicisti che non vogliono perdere
il lavoro devono modificare il loro sound.

Muddy Waters
Questo non vuole certo dire che il “vecchio” blues del Delta
era morto, ci sono stati blues men che sono passati attraverso questa
rivoluzione sonora senza snaturare il loro sound originario ma adattandolo
e facendolo crescere, di tutti questi il più importante è
forse McKinley Morganfield conosciuto dai più con il nome di
Muddy Waters: Nato nella regione del “delta del Missisipi”
nel 1915 ha un’infanzia particolarmente dura, rimasto orfano a
soli 3 anni viene allevato dalla nonna e gia all’età di
7 anni lavora nelle piantagioni e comincia a suonare l’armonica.
Il soprannome di Muddy Waters ( acque fangose) gli fu dato dagli amici
dell’epoca a causa della sua abitudine di divertirsi facendo il
bagno in uno stagno situato dietro la baracca nella quale viveva. Muddy
Waters ha attraversato da protagonista tutti periodi storici del blues,
egli è considerato il vero alfiere della rivoluzione elettrica
del blues, i suoi brani storici si contano a centinaia da Mannysh Boy
a got My Mjo working a Hoochie Coochie Man a I Can’t Be Satisfied
quest’ultima vero e proprio cavallo di battaglia di McKinley che
ne segna la svolta artistica. Il suo modo di suonare la slide elettrica,
Muddy non era dotato di una tecnica sopraffina ma aveva la capacità
unica di saper dosare le pause, dare il giusto peso alle note e trovare
sempre i toni giusti miscelando la tradizione blues che le nuove mode
metrpolitane. Muddy parla del suo modo di suonare lo slide così:
“Per avere lo slide perfetto immergevo
un collo di bottiglia nel cherosene poi gli davo fuoco, lo lasciavo
bruciare e poi lo picchiettavo per romperlo nel punto giusto in cui
calzava come un guanto sulle mie dita. Ognuno deve farsi uno slide a
sua misura. Il mio è molto corto perché amo suonare nitidamente
le note soliste. Altri preferiscono suonare con violenza tutte le note
e li ci vuole un altro tipo di slide”
. Muddy Waters
è sempre stato un personaggio al di sopra delle righe, agli inizi
della carriera per arrotondare i guadagni guidava il trattore Stonvall
Platation ma soprattutto era un incallito giocatore d’azzardo
e un distillatore clandestino di whisky, negli anni ’40 aprì
anche una bisca clandestina che fungeva pure da studio di registrazione.
Sotto l’ala protettrice di Muddy Waters si sono formati la maggior
parte dei grandi bluesmen degli anni 50 e 60 e la sua band rappresentava
il meglio del meglio della scena blues dell’epoca facendo diventare
Chicago (metropoli in cui si era trasferito agli inizi degli anni ’40)
la città principale della scena blues; In essa hanno militato
Junior Wells, Otis Span, Jimmy Rogers, Walter Jacobs, senza contare
i musicisti che hanno suonato con lui solo saltuariamente o per pochi
album, gente del calibro di Johnny Winter, Willie Dixon, BB King, Pinetop
Perkins, Buddy Guy insomma tutto il gotha del blues. Da segnalare che
uno dei figli di Muddy ha seguito la strada del padre, Big Bill Morganfield
ha gia inciso 2 dischi di buona fattura.

Howlin’
Wolf

L’improvvisa esplosione della scena di Chicago portò molti
grandi artisti a trasferirsi nella metropoli per potersi misurare con
i più grandi bluesmen, questa sorte toccò anche ad un
signore che di nome faceva Chester Arthur Burnett famosissimo a West
Memphis in Arkansas dove conduceva una popolare trasmissione radiofonica
pomeridiana per la stazione KWEM con il nome di battaglia di Howlin’
Wolf, Rufus Thomas un cantante dell’epoca ricorda: “Howlin’
Wolf riempiva i locali come nessun altro in città, neppure Ray
Charles era capace di tanto”
. A Chicago il “lupo
ululante” arriva da star preceduto dalla sua fama e con molti
soldi in tasca ma in precedenza anche lui ha dovuto farsi una dura gavetta
sia musicale che sociale compreso il lavoro nelle piantagioni dove incontrò
il grande maestro Charlie Patton che gli insegnò a suonare la
chitarra., nello stile di Howlin’ l’influenza di Patton
si sente molto, come lui suona la chitarra in modo percussivo caratterizzato
da uno strumming quasi ossessivo e dal continuo battere sulla cassa;
Anche il suo modo di cantare deve molto al suo mentore. In questo periodo
Howlin’ Wolf conosce anche altri due grandissimi bluesmen Robert
Johnson e Sonny Boy Williamson, che in seguito divenne suo cognato,
dal quale imparò le basi dell’armonica blues. Con i 2 compagni
il giovane Chester comincia a girovagare per le piantagioni del sud
suonando ovunque gli capitasse. Andò avanti così tra lavoro
nelle piantagioni e spettacoli nei locali fino ai primi anni ’40
quando si trasferisce a West Memphis. Come sappiamo il salto fino a
Chicago è breve e qui la sua carriera spicca decisamente il volo.
La sua band, dove spicca il chitarrista elettrico Hubert Sumlin, rivaleggia
alla pari con quella dell’amico rivale Muddy Waters per tutti
gli anni ’50. Ma l’incontro che cambiò per sempre
la sua vita fu quello con il bassista e autore Willie Dixon all’inizio
degli ’60. Dixon è stato sicuramente il più grande
autore blues di tutti i tempi, le sue canzoni sono state suonate da
tutti i più grandi bluesmen, a lui dobbiamo brani come I ain’t
Superstious, Red Rooster, Back Door Man, Shake for Me, Spoonful, ma
anche i classici resi famosi da Muddy Waters come Hoochie Coochie Man.
I suoi brani sono stai ripresi anche dai più grandi artisti rock
come Rolling Stones, Led Zeppelin, Cream. Il sodalizio tra Howlin e
Dixon genera un successo strepitoso sia di vendite che di critica sia
negli USA che in Europa. L’importanza di Howlin’ Wolf nella
storia musicale americana e non solo è notevolissima e moltissimi
sono gli artisti che da lui hanno tratto ispirazione. La
leggenda del “lupo ululante” sopravvive ancora ed è
testimoniata dalla statua eretta in suo onore in un parco di Chicago,
da un centro per l’educazione dei bambini che prende il suo nome
e da un francobollo creato appositamente nel 1993 dalla posta americana
con la sua effige. Nel 1991 è stato inserito nella Rock and Roll
Hall of Fame e nella Blues Fondation Hall of Fame, tutto questo mostra
come Howlin’ Wolf sia parte indelebile della storia americana.

Gli stili del Blues
Fin’ora abbiamo visto in breve la carriera di alcuni dei grandi
maestri blues, conoscere la loro vita e le loro origini è importante
per capire il blues, la musica del diavolo infatti è sostanzialmente
una musica popolare e come tutti i generi che fanno parte di questa
categoria ha avuto si negli anni una sorta di mutazione ma è
sostanzialmente rimasta fedele a se stessa proprio perché radicata
nella cultura della terra da cui nasce. Questo aspetto fa si che nel
blues, al contrario di altri generi musicali, siano gli artisti l’aspetto
più importante ancora più della musica stessa. Il blues
infatti non è mutato molto nel corso degli anni, si è
solo adeguato ai tempi con l’adozione di strumenti moderni, quei
filoni che hanno preso una strada diversa da quella principale non sono
diventati come capita per altri tipi di musica dei sottogeneri ma hanno
preso vita propria diventando realtà ben distinte e separate,
basti pensare al soul e al jazz, questa è una caratteristica
peculiare di tutti i generi di musica popolare. Si dividono in vari
stili ma mantengono sempre fedele la tradizione, il blues sin dalla
sua nascita arrivando agli anni ’60 si è diviso in vari
stili, questi sono:
Il Delta Blues: suonato originariamente
con strumenti acustici e da piccole formazioni formate da solo 2 al
massimo 3 elementi, lo strumento trainante di questo stile è
la chitarra suonata solitamente in slide o in finger-picking che è
una tecnica percussionista.
Il Chicago Blues: è forse
lo stile più conosciuto ed ascoltato è caratterizzato
dai classici strumenti blues come chitarra piano armonica e batteria
ma elettrificati, in questo stile soprattutto il piano acquista una
nuova importanza diventando uno strumento solista; La chitarra invece
viene suonata sempre in slide ma anche a corda singola stile nel quale
è maestro BB King.
Il Memphis Blues: Nato negli anni
’20 era caratterizzato dalle Jug Band piccoli complessi blues
che usavano oltre ai classici strumenti a corda come la chitarra una
sorta di strumenti improvvisati per riprodurre il suono degli strumenti
a fiato, per ottenere questo usavano ogni genere di oggetto dalle conchiglie
alle brocche per l’acqua le quali soffiandoci dentro con la giusta
tecnica riproducevano un suono simile a quello dei fiati usati allora
nel Jazz.
Il Dance Blues: Detto anche blues
da ballo nasce negli anni ’40 dall’unione dello swing tipico
del blues con gli strumenti a fiato tipici del jazz, tutto questo usando
un ritmo molto veloce e vivace, le band erano composte da almeno 6 elementi
e gli strumenti erano sempre acustici.
L’Armonica Blues: Come dice
il nome stesso è un tipo di blues dove l’armonica è
lo strumento principale in sostituzione della chitarra che è
messa solo come accompagnamento; In questo tipo di blues l’armonica
riesce a ricoprire una vasta gamma di suoni imitando anche il suono
del saxofono.
Il Jump Blues: Molto simile al
dance blues si distingue da esso per il minore utilizzo degli strumenti
a corda a scapito dei fiati che molto spesso erano delle vere e proprie
orchestre dove comparivano anche 2 sax (alto e tenore) come strumenti
solisti. Il cantante in questo stile ricopre un0’importanza fondamentale.
A questi stili di blues se ne aggiungono molti altri che magari si differenziano
soprattutto per il particolare uso di certi strumenti o per le tematiche
trattate nelle canzoni. Come abbiamo visto il blues nei suoi vari stile
non si discosta mai troppo dalla linea guida, sono gli artisti ne scrivono
la storia con il loro talento e il loro modo personale di interpretare
una musica sostanzialmente sempre fedele a se stessa, artisti come Rice
Miller detto Sonny Boy Williamson II.

CONTINUA NELLA SECONDA PARTE>>

DISCHI
ESSENZIALI

Di
seguito riporto una lista di alcuni dei dischi più importanti
del periodo 1940\1970, la scelta è del tutto personale
visto che la discografia di questi artisti è composta da
decine e decine di dischi, per questo segnalo anche alcune delle
raccolte più complete ed esaustive, questo elenco comprende
solo gli artisti di colore, per ovvie ragioni vengono citati solo
gli artisti da me ritenuti più importanti, se qualcuno
volesse approfondire la conoscenza della musica del diavolo può
tranquillamente contattarmi sul forum
o in mail;
Inoltre per ogni bluesmen citato metterò i dischi più
importanti di ogni periodo compresi quelli di duetti ma non quelli
fatti in collaborazione a “4 mani” con artisti bianchi
che segnaleremo nella prossima puntata:

BB
King

_Completely Well
_King Of The Blues 1949
– 1991
(raccolta di 4 cd)
_How Blue Can You Get?
(raccolta di brani live del periodo 1964 – 1994 in 2 cd)
_Live At The Regal
(live)
_Deuces Wild (album
di duetti con I grandi personaggi del rock)
_Blues on The Bayou

Muddy Waters
_Chess Box (raccolta
in 3 cd dei brani incisi da Muddy per l’etichetta Chess)
_Muddy Waters At Newport
(live)
_The Real Folk Blues\ More
Real Folk Blues
_Hard Again
_Lost Tapes (live)

Albert King
_Born Under a Bad Sign
_Live Wire-Blues Power
(live)
_King Of The Blues Guitar
(raccolta)
_I’ll Play The Blues
for You

_Wednesday Night In S.
Francisco
(live)
_Thursday Night In S. Franciso
(live)

John Lee Hooker
_The Ultimate Collection
(raccolta in 2 cd)
_House Of The Blues
_Live At Cafè Au
Go-Go
(live)
_The Healer (album
di duetti con rappresentanti del rock e del blues)
_Burning Hell
_The Complete Chess Folk
Blues Sessions
(questo disco riunisce gli album The
Real Folk Blues e More Real Folk Blues)
_Chill Out
_Best Of Friends
(album di duetti con rappresentanti del rock e del blues)

Buddy Guy
_Damn Right I’ve
Got The Blues

_A Man & The Blues
_Alone & Acoustic
_Last Time Around Live
A Legends
(live)
_Slippin’ In
_Live The Real Deal
(live)
_Very Best Of Buddy Guy
(raccolta)

Junior Wells
_Blues Hit Big Town
_Hoodoo Man Blues
_Drinkin Tnt N Smokin Dynamite
(live con Buddy Guy)

Jimmy Reed

_The Classic Recordings
(raccolta di brani registrati tra il 1953 e il 1966)
_Blues Masters-Very Best
Of Jimmy Reed
(raccolta)
_I’m Jimmy Reed

Howlin’Wolf
_Chess Box (raccolta
in 3 cd dei brani incisi per la Chess)
_Cadillac Daddy

Sonny Boy Williamson
II

_One way Out
_The Real Folk Blues
_Sonny Boy & Big Joe
Williamson

_King Biscuit Time
_In Europe (live)

Big Joe Williams
_Blues On Highway 49

Freddie King
_Hide Away: The Best Of
Freddie King
(raccolta)
_Live At The Electric Ballroom
(live)

Mississippi Fred McDowell

_Best Of Mississippi Fred
Mcdowell
(raccolta)

Taj Mahal
_Evening Of Accoustic Music
(live acustico)
_Best Of Taj Mahal
(raccolta)

Albert Collins
_Deluxe Edition
(Raccolta)

Lightnin’ Hopkins
_Complete Aladdin Recordings
(raccolta)

Magic Sam
_Black Magic

Jimmy Rogers
_Blues Blues Blues
(album di duetti con rappresentanti del rock e del blues)

Otis Rush
_Mourning In The Mourning

Hound Dog Taylor
_Hound Dog Taylor &
The Houserockers

Sonny Terry
_Woophin’

Big Joe Turner
_The Best Of Big Joe Turner
(raccolta)

T-Bone Walker
_T-Bone Blues
_The Complete Capitol &
Black And White
_Reconrding
(raccolta in 3 cd)

Willie Dixon
_The Chess Box
(raccolta in 2 cd)