Vienna – “Haus der Musik”

Vienna è nell’immaginario collettivo una delle città in cui la musica è di casa: fu proprio nell’antica capitale asburgica che la nostra arte preferita trovò terreno fertile, e ivi fiorirono le carriere di artisti immortali come Mozart, Beethoven, Schubert, Häydn, Schönberg e tantissimi altri ancora. Non è certo con immodestia che questa magnifica città si fregia del titolo di “Hauptstadt der Musik”, capitale della Musica appunto, i meriti per fregiarsi di questo appellativo li ha tutti e visitandola si ha proprio l’impressione che la nostra arte preferita sia nell’aria, vuoi per gli innumerevoli teatri, musei e manifestazioni ad essa dedicata, ma vuoi anche per il fatto che difficilmente troverete un posto senza musica in questa città.
Ma non si deve cadere nell’errore di pensare che la capitale austriaca si limiti a vivere di glorie passate e della sua tradizione: al contrario, col brillante progetto di cui vi parleremo, Vienna reclama la sua importanza non solo nel campo della musica classica, ponendosi all’avanguardia e dando allo stesso tempo un grandissimo esempio di passione al mondo intero. Questo progetto altro non è che un particolarissimo museo chiamato “Haus der Musik” (“La Casa della Musica”) un luogo semplicemente magico in cui passato, presente e futuro si incrociano annullando il tempo e svelandoci tutti i segreti o quasi di questa nostra, amatissima arte.
Situata presso un incrocio fra l’Annagasse e la Schwarzenbergstraße, a un centinaio di metri dalla “Staatsoper” (il palazzo de l’Opera), la Haus der Musik è ricavata in uno spiccante edificio bianco di sette piani all’angolo della suddetta via – nell’Ottocento già residenza dell’arciduca Carlo d’Asburgo – in pieno centro storico e vicino ad importanti edifici storici quali il duomo di Santo Stefano o il magnifico palazzo imperiale di Neue Burg, reggia invernale degli Asburgo.
Questa grande opera è stata ultimata nel 2000 dopo meno di due anni di lavoro ed è presieduta ad honorem dal maestro Zubin Mehta, e sviluppa al suo interno un interessantissimo e completo percorso nei meandri della musica; le sezioni principali in cui questa casa-museo è divisa sono quattro e potrete visitarle tutte acquistando il biglietto che permette l’itinerario completo (8,50€, ridotti 6,50), scelta che vi consigliamo caldamente.

Al primo piano, possiamo ammirare il museo dedicato a quello che è unanimemente considerato il fiore all’occhiello della musica viennese: la Filarmonica. Questa sezione, la più piccola dell’intera Haus, è stata ricavata nell’appartamento di Otto Nicolai, il maestro che oltre 150 anni fa (nel 1842 per la precisione) fondò questa istituzione sacra della musica mondiale.
Qui, accompagnati da un delizioso sottofondo, possiamo scoprire la genesi e la storia della Wiener Philharmoniker, dagli esordi alla storia più recente (con annessi dischi d’oro e di platino), dai grandi direttori d’orchestra che l’hanno diretta nel classico Concerto di Capodanno alle incredibili e durissime selezioni per potere accedere a questa autentica casta: dopo un’incredibile trafila di esami selettivi, uno solo dei candidati viene finalmente ammesso per un periodo di prova, e altri esami seguiranno perché venga definitivamente ammesso; solo i membri dell’Opera nazionale possono presentare domanda, vi lasciamo immaginare quale sia il livello e la preparazione richiesta solo per poterla presentare.
Oltre alla storia della Filarmonica è presente anche una divertente sezione/gioco dedicata al walzer: gettando due dadi di gomma su uno schermo, potrete ideare il “vostro” walzer mentre nel frattempo vi vengono spiegati i tempi e i metodi di composizione della più celebre musica da ballo austriaca; dopo alcuni lanci potrete ascoltare l’esito del vostro “estro creativo” e farvi stampare la partitura nella biglietteria all’ingresso.

Una volta appresa la storia della Filarmonica, possiamo salire al secondo piano avventurandoci in un viaggio sconvolgente nella “Sonosphere”, una sezione didattica sul “Klang | Ton | Melodie” (Suono | Tono | Melodia) in cui simulazioni grafiche e una ricca gamma di campionamenti, sommati a un ampio numero di computer interattivi, ci spiegano il mondo dell’acustica e della fisica del suono. Assai suggestiva la stanza introduttiva, un antro oscuro in cui vengono ricreati i suoni percepiti dal feto all’interno del grembo materno. Segue poi una lunga serie di computer e strumenti interattivi che spiegano in maniera divertente e pratica tutte le principali proprietà fisiche del suono modificandole a vostro piacimento lungo un percorso che è anche un capolavoro assoluto di design e giochi luminosi, oltre che d’acustica ovviamente; particolarmente interessanti sono i computer coi test per misurare la vostra sensibilità sonora e la stanza “Stimmenmeer” con la collezione dei suoni producibili dal nostro apparato vocale associate ai rispettivi simboli fonici (ne sentirete delle belle!). Per chi volesse sbizzarrirsi e dar libero sfogo alla propria creatività c’è anche una stanza piena zeppa di campionamenti in cui potrete incidere – a pagamento – un vostro, personalissimo CD. Suggestivi anche il tamburo gigante e l’enorme “monochord”, che rappresentano i due principali modi di suonare uno strumento, fiati esclusi ovviamente.
In questo secondo piano potrete apprendere interessanti nozioni o rinfrescarvi semplicemente la memoria in maniera divertente ma allo stesso tempo estremamente interessante, capace di attirare l’attenzione anche del visitatore più distratto.

Al terzo piano facciamo un salto nel passato e gli appassionati di storia della musica troveranno pane per i loro denti, poiché questa sezione del museo – chiamata ”Die Großen Meister”– è dedicata ai grandi compositori della tradizione austriaca: Joseph Haydn, Wolfgang Amadeus Mozart, Ludwig van Beethoven, Franz Schubert, Johann Strauß, Gustav Mahler e Arnold Schönberg. Dopo che vi avranno consegnato la vostra guida elettronica (soluzione preferibile ma non indispensabile), potrete addentrarvi nelle sette stanze dedicate a questi artisti: qui troverete la storia dettagliata delle loro vite oltre a ottime e precise tabelle con date e eventi delle loro vite messi in parallelo coi grandi eventi storici, tante partiture originali e altri documenti autografi, abiti, strumenti musicali, quadri e diversi altri oggetti d’epoca che ci aiutano a calarci nell’epoca di massimo splendore della capitale austriaca. Sette storie da apprendere con la musica di questi Maestri in sottofondo.
Ma non finisce qui: alla fine del percorso entrerete in una stanza interattiva dove troverete un computer che vi permetterà di esplorare virtualmente Vienna, ma soprattutto un podio interattivo: una volta saliti vi basterà impugnare la bacchetta per provare a dirigere virtualmente la Wiener Philharmoniker! I musicisti della filarmonica sullo schermo cercheranno di seguire le vostre interpretazioni di Mozart o Strauss… e se sarà il caso giungeranno a protestare contro la vostra conduzione!

Dopo aver cercato di emulare von Karajan, eccoci pronti per un balzo nel futuro: giungiamo così in “Futuresphere”, il piano dedicato alle soluzioni musicali all’estrema avanguardia. L’impressione avuta è che questo sia il momento più “difficile” della visita: la tradizione di area germanica in ambito elettronico è nota e illustre, con gente come Stockhausen, Tangerine Dream e Kraftwerk che hanno dato un apporto fondamentale all’utilizzo dell’elettronica in campo musicale. In “Futuresphere” questa tradizione viene ripresa e fatta proseguire su binari sempre più estremi, tanto che spesso sarà facile ritrovarsi a dubitare se si sta ascoltando musica… o semplice rumore.
Questa sezione è stata sviluppata collaborando col Massachusetts Institute of Technology, curata dal prof. Tod Machover, e presenta diverse bizzarre attrazioni, fra cui spicca quello che viene considerato uno dei fiori all’occhiello della Haus der Musik: l’intricata “Mind Forest”.
Questa foresta artificiale dall’aria strana e vagamente inquietante rappresenta in realtà un’enorme insieme di connessioni neurali, in cui il visitatore viene letteralmente immerso in un mondo di suoni da percepire con ogni senso; fra le varie sotto-sezioni della foresta, spicca il “Rhythm tree”, dove potrete sbizzarrirvi in percussioni a dir poco bizzarre.
L’unico difetto di quest’ultima tappa del nostro viaggio è che a tratti può sembrare poco immediata, ma si tratta in ogni caso di un’esperienza che vi lascerà di stucco, e a ben pensarci, lo scopo di questa sezione è proprio questo: trovare nuove azzardate soluzioni che stupiscano l’ascoltatore e possano in futuro aprire nuove strade alla musica.
Ci riusciranno? Ai posteri l’ardua sentenza, intanto noi godiamoci le geniali trovate qui realizzate.
E ormai siamo purtroppo giunti alla fine, a meno che vogliate andare a prendervi qualcosa al grazioso bar o anche qualche simpatico ricordino al fornitissimo shop.

In definitiva non possiamo che dare un giudizio completamente positivo nei confronti di quest’opera, all’assoluta avanguardia a livello europeo, concepita in una città che ama e tanto ha dato alla musica nel corso della sua storia.
Altro non ci resta da fare se non levarci tanto di cappello nei confronti di Steve Seigner e del suo staff di ingegneri e tecnici del suono, capaci di riadattare l’ottocentesco palazzo arciducale a meraviglia tecnologica in soli diciotto mesi, riuscendo a far convivere storia, avanguardia e, non dimentichiamolo, divertimento, quest’ultimo forse proprio il maggior punto di forza della Haus der Musik, un luogo capace di stuzzicare la curiosità del visitatore, che può imparare molto assai piacevolmente: la noia da qui è assolutamente bandita.
Se un giorno deciderete di andare a farvi un viaggio nella splendida Vienna, fra i tanti monumenti ed edifici storici che visiterete non perdetevi questa opportunità: la Haus der Musik è una tappa doverosa sia per l’appassionato di musica che per il semplice curioso.

Come raggiungerla
La soluzione migliore è la combinazione “metrò + passeggiata”, così potrete visitare lo splendido centro storico: scendendo alla fermata “Stephansdomplatz” – raggiungibile con le linee U1 e U3 – vi ritroverete in pieno centro storico davanti alla cattedrale di Santo Stefano, le cui vie principali sono ampie isole pedonali.
Vi basterà seguire l’ampia Kärmterstraße in direzione sud (in direzione Opera e Karlsplatz) e girare a sinistra in direzione “Annagasse”, subito prima del Casinò.
E’ possibile anche raggiungerla in autobus, in quanto la fermata presso la Lothringerstraße dista solo 5 minuti.

Orari
La “Haus der Musik” è aperta tutti i giorni, dalle 10 alle 22.00.

Indirizzo
Seilerstätte 30, A-1010 Wien
Tel. ++43.1-516 48
Fax ++43.1-512 03 15

Sito ufficiale

Sito ufficiale della Haus der Musik