Intervista a Mugison: Muginterview

  • Rocklab: Salve Mugison è un piacere poter tornare a parlare con te. Prima di affrontare Mugimama vorrei che tu ci parlassi di Niceland, qua in italia non sono riuscito a reperire molte informazioni, a quanto ho capito sembra si tratti di un documentario…
  • Mugison: Niceland è in realtà un film, che parla di 2 bambini ritardati che cercano il succo della vita. Mi è piaciuto dal primo momento che l’ho visto, anche se la storia non era ancora ben delineata mi ha conquistato.
  • R: E com’è stato scrivere per un film? Molti pensano che la colonna sonora debba necessariamente essere strumentale, in Niceland ho trovato invece molti pezzi di Lonely Mountain, qualcuno di Mugimama e anche dei pezzi dai toni cupi e inquieti
  • M: E’ uno dei migliori lavori che abbia mai avuto! Lavori al chiuso che è confortevole durante l’inverno, si suona e si registra, così semplicemente adorabile e divertente. Si effettivamente la colonna sonora è un po’ come la pizza… dentro ci sono canzoni nella loro forma classica, eccessi elettronici e qualche cosa ambient, un po’ di tutto.
  • R: Se non sbaglio hai registrato il tutto in una chiesa accanto la tua città…
  • M: Mi ha affascinato l’acustica, ma anche la città, e il posto nel suo insieme, è un posto veramente bello.
  • R: Come mai hai ripreso pezzi da Lonely mountain? E Come mai ci sono pezzi che sono finiti su Mugimama?
  • M: Sì, ci sono 2 pezzi da Lonely Mountain e 2 che finiranno su Mugimama. E’ come se quelle canzoni si fossero scritte da sole, e io sono stato il loro strumento. E’ così, loro suonano me decidendo dove io debba andare, hanno una loro mente e un loro pensiero, ogni tanto provo a giocarle indirizzandole in certi lidi sonori, ma alla fine sono loro che mi ingannano , manovrandomi sempre dove loro desiderano.
  • R: Riguardo a quei pezzi che vengono da Lonely Mountain… è stata come una conferma per me! Ho sempre pensato che la tua musica fosse come una colonna sonora per gli spazi aperti, il suono naturale dell’uomo che si confronta con la terra
  • M: Amo fortemente il mare, così misterioso e grande. Mi piace pensarlo come un amico,uno stato, brutale e nervoso ma anche calmo e rassicurante. Lo stesso con le montagne e il paesaggio che mi circonda. Il paesaggio, gli uomini e gli animali, è la vita, sempre fonte di ispirazione.
  • R: Come mai parli di questo Niceland come il miglior lavoro che tu abbia mai avuto?
  • M: Sono stato un marinaio, e ho fatto altri lavori abbastanza duri… Ma questo era al chiuso, e pagato bene, e mi sono divertito sempre a dirla tutta! Era creativo ma allo stesso tempo ben delineato. Ogni notte, quando tornavo a casa dopo aver registrato ero soddisfatto pensando “oggi ho concluso molto”. Non mi capita spesso di essere così soddisfatto.
  • R: Veniamo a Mugimama, per ora ti confesso che è tra i miei favoriti del 2005. Ho notato che le tue canzoni malinconiche sono ancora più malinconiche, e quelle elettroniche ancora più elettroniche, sembra che hai stressato gli estremi del tuo comporre
  • M: Ti ringrazio, non puoi immaginare quanto mi faccia piacere sapere questo. Mi piace pensare che sto semplicemente migliorando in ciò che sto facendo. Alcune volte mi sento più “drammaticamente teatrale” altre più viaggiatore. Provo semplicemente a descrivere attraverso cosa passo, superando i miei limiti. Amo così tanto la musica perché così tanto significa per me, è come la mia droga e la mia cura, è la mia guida.
  • R: Ci sono nuove influenze musicali in Mugimama? Hai scoperto nuove band o nuovi strumenti che hanno ampliato il tuo modo di vedere la musica?
  • M: La novità è proprio Mugimama, la mia ragazza e madre del mio bambino. Non amo molto lavorare con le persone quando incido, voglio fare tutto da solo senza che nessuno commenti su ciò che faccio mentre lo faccio. Può sembrare strano ma sono fatto così. Ma runa (la mia MugiLady) può parlare liberamente, e io l’ascolto, facendo tesoro dei suoi consigli sulla mia musica. E così che lei è entrata nel disco, questa è la più grande novità. La sua partecipazione e il suo amore.
  • R: Sad As a Truck è stato scelto come singolo… un misto tra Mugison stesso e Jon spencer (mugison blues explosion?). Non è propriamente un singolo radiofonico… come è caduta la scelta su di lui?
  • M: Non l’ho scelto io, ho affidato tutto alla casa discografica e loro hanno pensato a quel brano.Io non so come funziona la scelta, ma io ho fiducia in loro come loro la hanno in me (almeno credo…)
  • R: Cos’è cambiato nella composizione tecnica di Mugimama? Hai usato gli stessi programmino che hai usato in lonely Mountain?
  • M: Lonely Mountain è stato registrato con un software scaricato illegalmente… Ma stavolta ho comprato Logico Pro e Abelton Live, li uso da anni e così, quando ho avuto dei soldi, ho deciso di acquistarli per aiutare i ragazzi e le ragazze che sono dietro questi fantastici programmi. Sono stato molto orgoglioso il giorno dell’acquisto. In particolare utilizzo molto Abelton, anche nei live, è molto versatile.
  • R: Cosa mi puoi dire delle parti vocali femminili su Mugimama?
  • M: In Chicken song e 2 bird è runa la Mugilady e in what I would say in your funeral è Ragga Gisl,una delle più famosi voci islandesi. Sono stato un suo fan per anni, e così l’ho convinta a cantare una canzone con me..
  • R: Ma parliamo di te, ho visto sul tuo web il video di I’m On Fire registrato in un negozio di dischi. E’ quella l’anima blues che vedo in te, sei una sorta di bluesman del 21esimo secolo, un Tom Waits elettronico, un Will Oldham computerizzato!
  • M: Wow, grazie. Amo il blues e la musica folk, penso sia il modo più puro e onesto di esprimersi musicalmente, e contemporaneamente ma
    il suono puro e il suono che crei con computer. Penso ad esso come uno strumento, non come un semplice registratore.Diciamo più come un piano…E’ adorabile ma come tutti gli strumenti devi fare pratica per impararlo bene, anche perchè ogni computer ha le sue caratteristiche, alla fine capisci che hanno un comportamento e una predisposizione che solo tu riesci a domare. Io cerco sempre di dare del mio maglio, e questo coinvolge queste mie 2 passioni, e ovviamente anche me stesso.
  • R: Ci sono novità nei tuoi live show? Mi ricordo quando di te dal concerto dei Mum. Molti artisti del tuo genere salgono sul palco, premono play su un registratore e poi ci aggiungono 2 basi… tu invece hai suonato la chitarra, ti sei campionato sul momento e hai anche fatto pezzi con i mum stessi dal vivo.
  • M: Non amo quegli artisti che premono play e poi se ne stanno lì a schiacciare 2 filtri vocali su basi monotone. Penso che sia una truffa, e un modo sbagliato di fare musica. Se la gente paga per vederti devi ricompensarli con qualcosa di speciale. Non penso di cambiare niente nei miei live show, sarò sempre io, qualche volta potrò essere meno in forma, altre volte al massimo, ma è sempre il Mugimonkey Show
  • R: Penso che la tua esibizione al Sonar Festival sia il giusto riconoscimento per la tua carriera, che ti ricordi di quell’esperienza?
  • M: Fantastico. La sera prima però ero a pezzi, avevo fatto uno show orribile a londra, andandomene dal palco mandando affanculo tutti, gent ecol nome scritto su un cartellino per darsi un tono. Ma mi sono pentito di ciò,in fondo era gente che quello show l’aveva sponsorizzato e organizzato. Così mi ero riproposto di riprendermi e di dare il meglio al sonar. Pensa che nell’apertura, con I’m on fire mi sono anche tagliato un dito, e alla fine dello show c’era la chitarra imbrattata di sangue. C’era anche Runa, ed è stato uno dei migliori week end della mia
  • R: Ci sono possibilità di ristampa per l’introvabile Utbrot?
  • M: Penso che Lonely Moutain sarà rieditato, ma niente da fare per Utbrot. Niceland sarà in vendita in qualche data del mio tour per poi passare solamente ai negozi on line.
  • R: So che hai collaborato con Dani siciliano e Herbert, c’è quiche altro artista col quale vorresti trovarti in studio?
  • M: Non saprei, dovrei prima conoscere la persona dietro l’artista. E poi non mi piace… dover andare a casa loro, stare lì,ogni tanto 2 risate… Penso che riuscirei a lavorare bene solo con i miei amici e la mia famiglia.
  • R: Per chi come te vuole fare elettronica che programmi consigli? So che usi Logic…
  • M: Si, uso logic, ma Abelton è superiore. Tuttavia non credo abbia importanza che cosa suoni, ma il tempo e la devozione con cui suoni. Ultimamente sono stato a cercare suoni e ritmi particolari, ma poi mi sono reso conto che è meglio avere un computer pieno di canzoni piuttosto che un computer pieno di plugins e rumori.
  • R: Ti sei spostato dalla tua città natale Ísafjördur a Londra, e ins seguito a Reykjav&iacutek. So che la tua permanenza a Londra è stata molto importante per la tua carriera, cosa ti ricordi di quei 3 anni?
  • M: Mi ricordo un sacco di persone fantastiche, sebbene Londra sia di per sè noiosa. Ma la gente che ho conosciuto, gli amanti della musica, persone provenienti da ogni parte del mondo… bei ricordi, anche se non nego che ci sono stati anche periodi bui.
  • R: Abbiamo concluso! Ma prima, come ti dicevo, dacci qualche consiglio musicale. Rocklab è sempre interessata a nuovi artisti e nuovi genere. Hai qualche band da consigliarci?
  • M: Amo una band islandese che si chiama Trabant, sono una band elettronica divertente e allo steso tempo sexy. Personalmente ho poi ascoltato molto Gillian Welsh, il soul in tutte le sue forme e il nuovo lavoro di Mike Patton, quella specie di Cartoon-Metal.. Non ricordo il nome ma il suono è proprio quello: Carton Metal..wow! Potrei andare avanti ancora, c’è così tanta musica al mondo, non importa se sia buona o cattiva, l’importante è che ci sia.
  • R: E tutto allora, in bocca al lupo per gli Iceland Awards, so che sei nominato in 5 categorie
  • M: Sono finiti! E ho vinto 4 premi su 5!