Il nove novembre uscirà l’attesissimo nuovo lavoro de Le luci della centrale elettrica. Un nome che ha del collettivo ma che, come si sa, appartiene ad un unico individuo, ovvero Vasco Brondi. Il nuovo componimento si chiamerà Per ora noi la chiameremo felicità, che dovrà bissare il grande successo che ebbe con il suo album d’esordio Canzoni da spiaggia deturpata. Entriamo un po’ nell’intimità di questo eclettico artista vedendo da vicino cosa maggiormente lo ispira…
1- Talk Talk – Laughing stock
L’ho scoperto solo quest’anno e credo di averlo ascoltato tutti i giorni da allora.
2- Arab strap – Monday at hug & pint
Ho amato moltissimo philophobia e in questi giorni sto ascoltando questo disco cercando di decodificare le parole, queste lunghe conversazioni e queste batterie e le canzoni scheletriche, bellissimo.
3- Enzo Jannacci – Io e te
Non l’avevo mai ascoltato prima e ci sono delle cose assurde, struggenti e impressionanti. Ce n’è una che si chiama Concerto , mi sono dovuto fermare per strada mentre l’ascoltavo.
4- Fausto Rossi – L’erba
Uno dei dischi più importanti per me in assoluto. Meraviglioso e sembra che le parole e i suoni arrivino da un posto lontanissimo separato da noi da tante bufere.
5- Mark Lanegan – The winding sheet
uno qualsiasi dei suoi dischi di ballate che sprofondano.
6- Thurston Moore – Trees outside the academy
Quelle melodie che a tratti arrivano in mezzo al casino, è un mese che lo risento.
7- Non voglio che Clara – Dei cani
è uscito da poco, l’ho ascoltato per ora solo due volte, ma ho capito che ci passerò l’inverno
8- Suicide – Second album
Ma anche il primo. Se uscissero domani farebbero ancora il disastro.
9- The smiths – Meat is murder
Mi piacciono tutti i loro dischi, periodicamente ne ascolto uno e mi traduco i testi allucinanti e romantici.
10- Vinicio Capossela – Da solo
Questi pianoforti giganteschi, le lettere dei soldati, gli archi malati, le voci parlate, mi piace moltissimo, tra i tram di Milano e l’America. Lo ascolto in macchina in tutti i ritorni.