Monolithic @ Bloom [Mezzago] – 30/10/2010

Attitudine e Visual: ecco dal vivo la mostruosa creatura che ha creato molto scalpore nel freddo nord. Si sta parlando dei Monolithic, progetto di metal estremo i cui due titolari sono nomi per nulla nuovi: Stian Westerhus e Kenneth Kapstad. Per la cronaca il primo fa parte dell’ensemble alternative jazz Jaga Jazzist, il secondo è da qualche anno il nuovo giovane batterista dei Motorpsycho. E al Bloom dimostrano tutte le loro qualità. Il growl di Kapstad (dal vivo si riconferma musicista eccellente) fa da contraltare ai cantati schizofrenici di Westerhus. Poche parole e tanto vigore.

Audio: Un’ora di concerto è sufficiente per manifestare la potenza incredibile di cui sono capaci: con perizia e selvaggia pazzia miscelano metal, noise e industrial. Batteria a duemila all’ora e chitarra che si dibatte tra distorsioni aggressive e taglienti. E dalle casse esce una cascata travolgente e altissima. Volumi forti per timpani robusti

Setlist: un solo lavoro in studio (l’Ep “Black science”) sotto questa nuova denominazione, ma tanta carne al fuoco. In realtà anche avendo ascoltato poco o nulla non si può non rimanere colpiti.

Pubblico: il pubblico, più eterogeneo di quanto avessi pensato (da segnalare la non poca presenza di ragazze anch’esse Dispari) apprezza e in alcuni casi subisce i colpi sonori ricevuti finendo per diventare uno sparring partner che si trova a lottare contro un avversario troppo potente. Il k.o. è inevitabile.

Conclusione: un concerto che riflette benissimo il progetto in atto, nuovo e con alcune cose da rodare, ma assai interessante. E piuttosto divertente.