Band of Horses – tutti e tre
ogni tanto capitano le band che ti piacciono e basta – al di là di quanto tu possa ritenerle fighe. non so neanche cosa dicano davvero i testi e non me ne frega niente. Nella mia testa dicono qualcosa di fondamentale, verissimo e bellissimo.
Beach House – Devotion
Ho comprato questo disco ad Amsterdam quest’estate e credevo fosse buono solo per addormentarsi o fumare. Ho scoperto che è meraviglioso anche a colazione. Il resto della giornata ti chiedi perché la giornata stessa faccia così cagare e perché non si configuri in modo da poterlo rimettere su.
Brian Eno – Music for Films
Per sei mesi ho fatto partire questo disco dalla cinque prima di addormentarmi – per vedere che effetto mi avrebbe fatto tempo dopo riascoltarlo. Ora che sono alla fase due dell’esperimento, scopro che non mi addormento di botto, ma mi commuovo di botto – quello sì.
Dalla – Dalla
Uno dei più grandi autori italiani e fortunatamente abbastanza matto da non poter essere musealizzato.
Red Hot Chili Peppers – Blood Sugar Sex Magic
A diciannove anni lo ascoltai a ripetizione dalla tre alla dodici. L’ho ricomprato per sentirmi anche le altre e dopo un po’ mi son rimesso a skippare le prime due e Breaking The Girl solo ogni tanto. Odio lo special di Under the Bridge.
Jean Michel Jarre – Oxygen
Mi fa sentire incorporeo. Anzi meglio, mi fa sentire umano nel senso di appartenente alla specie “uomo”, semplicemente. Mi deindividualizza.
Glasvegas – Glasvegas
Daddy’s gone è un capolavoro. E tutto il disco è la colonna sonora per un college film di Lynch. Che ancora deve fare evidentemente. Tanto Lynch vi legge no?
Black Keys – Attack & Release
Un giorno devo fare un disco che suoni come questo. Punto.
Arcade Fire – Suburbs
Una delle più grandi band del decennio, anche dal vivo. E se mettono su Sprawl 2 io ballo – malissimo – anche se sono a un funerale.
Manic Street Preachers – the Holy Bible
Perché mi ricorda come nessunaltro disco I Soldi Sono Finiti e credo di capire cosa passasse per le loro teste.