Gomez – Whatever’s On Your Mind

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7 giugno 2011 Eat Sleep Records Gomeztheband.com

Options

I Gomez sono una di quelle band restate in vita nell’ultimo decennio pieno di trasformazioni grazie alla serra conservatrice del panorama musicale rock britannico. Il loro nuovo disco, Whatever’s On Your Mind, ha una coloritura ammiccante e pretestuosamente da hit in quasi ogni sua traccia, a partire dalla open track, Options, che ha l’aria di un pezzo dei The Servant.

Sia gli elementi elettronici che analogici sono limpidamente amministrati in funzione dell’accessibilità sonora verso l’ascoltatore, un’apertura marcatamente servile al pubblico. La volontà di essere un ottimo sottofondo in macchina o in un lounge-bar non è però da bistrattare se espressa con estrema professionalità e chiarezza d’intenti.

Il suono di questi eterni bazzicatori di Mercury Prize, che è stato spesso accostabile a quello dei Piano Magic, si fa meno radicale, e si addentra nelle frattaglie del tiepido pop post-moderno di Robbie Williams in pezzi come la title track.

I Gomez funzionano perché il mercato dell’indie inglese è rimasto indietro, e sull’isoletta dei reali freschi sposini sono accettati ancora termini come posh e stoosh. Il popolo autoreferenziale per eccellenza effettua il suo protezionismo reimpastando artisti da Top Of The Pops con produzioni in studio zeppe di sinestesie/wormhole dirette a Phil Spektor.

Un dato di fatto è che la musica da ascolto usa e getta, in un periodo di saturazione avanguardistica, potrebbe essere l’antidoto per l’intossicazione da mania giovanilistico-avvenieristica, grazie al fascino spaesato e anacronistico, di chi lo è diventato nel giro di un biennio.