Attitudine e Visual: Una luce blu e fredda accompagna sul palco la band di Leeds per la seconda data consecutiva a Bruxelles.
Ciuffi ribelli, capelli a scodella, camicie a quadretti e i fumi del palco che ci lanciano nell’Inghilterra del Brit Pop, quello vero. Ognuno inforca il proprio strumento e si parte.
Audio: Perfetto, non a caso si è optato per due date nello stesso club piuttosto che una soltanto ma in una sala piu’ grande. L’Ancienne Belgique ospita da sempre grandi artisti offrendo un servizio senza sbavature. I suoni sono distinguibili, la voce sporca al punto giusto, persino i cori del pubblico sembrano amplificati.
Setlist: Difficile che un gruppo riesca a sorprendemi felicemente per la scelta dei brani. E’ ormai uso comune diffondere il verbo dell’ultimo album lasciando al dolce i cavalli di battaglia. Invece no, dopo l’intro arriva inaspettato Everyday I love you less and less, un boato, mani in aria e…. « Ohhhh, and my parents love me Ohhhhhhhhhhhh, and my girlfriend loves me» mi lascio trascinare. Senza respiro arrivano Never Miss a Beat (2008), Little shocks (2011), Everything is average nowadays (2007), Problem Solved (2011). I Kaiser Chiefs propongono i nuovi brani alternandoli ai pezzi piu’ conosciuti, un modo efficace per tenere alta l’attenzione. Si continua con Modern Way (2005), Good days bad days (2008), Ruby (2006), The Angry Mob (2007), Na na na na naa (2005), Starts with nothing (2011), I predict a riot (2004), Kinda girl you are (2011), per finire con tre grandi classici Take my temperature (2004), Love’s not a competition (2007), Oh my god (2004).
Momento migliore: Sicuramente Everyday I love you less and less, il brano, arrivando inatteso, sembre lanciare il pubblico sul palco, ora cantiamo noi, il microfono è tutto nostro.
Pubblico: Due date sold out da oltre quattro mesi, una compravendita di biglietti last minute che parte dalla fermata della metro fino all’entrata del club. Felicemente scopro che l’età media supera i 30 anni. Vedo famiglie con bambini in perfetto stile nordico, gente adulta (ma molto adulta) con figli e nipoti. Tuttavia un pubblico meno statico avrebbe reso la serata piu’ divertente.
Locura: Ricky Wilson che su Take my temperature corre tra il pubblico, sale sugli spalti e si scatena ballando aggrappato alla ringhiera. Nessun body guard ferma due ragazzi che lo abbracciano e cantano al suo fianco. Scopriro’ poco dopo che si trattava di due italiani.
Conclusione: Uno spettacolo da professionisti, suono, setlist, performance, sono curati nei dettagli. I Kaiser chiefs sono un ottimo esempio di band inglese che non pensa solo ai pantaloni a sigaretta, dopotutto il loro manager, James Sandom, é stato eletto Manager dell’anno nel 2006. Mi piacerebbe che i loro pezzi non fossero conosciuti soltanto come colonna sonora di videogames.
Le foto sono di Vince Kmeron