Real Estate – Days

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25 ottobre 2011 Domino Records Real Estate FB

In lingua inglese, “real estate”, significa pressappoco “beni immobili”: per sineddoche, volendo, settore immobiliare. Affittuari d’una mansarda in condominio psych-rock, coinquilini degli Animal Collective e vicini di stanza dei Grizzly Bear, dopo l’esordio omonimo (preceduto dall’ep “Reality”) ed una (real) estate passata a studiare il soft-rock dei Sessanta in vista degli esami di riparazione a settembre dal prof. Springsteen (Bruce, come i nostri, figlio del Jersey), il quartetto fresco di firma con la Domino Records, torna a far gola alla stampa indie-specializzata d’oltremanica, dando alle stampe in ottobre il nuovo lavoro “Days”.

Un album chiaroscurale, di matrice fortemente Sixties ma costantemente in bilico tra l’esotismo sognante e serafico del surf ed una psichedelia malinconica dal sapore agrodolce. I Velvet Underground ad un raduno di hippy, i Fleet Foxes sulle spiaggie hawaiiane o se preferite i REM in gita in campagna. Il jingle-jangle alla Byrds di “Easy” spiana la strada al mood puerile di “Wonder Years”; la trasognante “Municipality” incanta con un arpeggio sbarazzino sul quale incalza il pianoforte nel finale, “It’s real” (primo singolo estratto)  è sensuale meticcio che surfa sulla new wave. “Out of tune” è notturna serenata alla Luna, “Kinder Blumen” regala una suite strumentale di ipnotica dolcezza, simile alle dolci cadenze valzer d’un carillon antico.

Menestrelli di poche parole, cani suburbani di docile indole, i Real Estate procedono in una radical(chic) esplorazione dell’America pop-rock delle origini, un po’ come i Low Anthem fecero in territorio blues-rock.