The Hives – Lex Hives

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L’istrionico vocalist Pelle Almqvist (una sorta di kamikaze-svedese in perenne modalità Stooges che riversa litri di sudore sui parterre di mezzo mondo) e la sua fanfara garage-punk in brillantina e mocassini erano stati abbastanza chiari fin dagli inizi sulla ragione sociale degli Hives: Fred Buscaglione che poga ad un concerto dei Ramones, filastrocche spaccaossa marchiate sixties, tiro live da non sfigurare on stage al CBGB’s e una verve irresistibile (e sottilmente ironica) a trainare la baracca. Dunque all’uscita di questo “Lex Hives” nessuno si stupisca/indigni particolarmente se la formula rimane praticamente invariata: ci sono le bomb-track dal sicuro appeal live, i candidi frack come fossero chiodi borchiati e una buona dieta a base di fresh fruit for rotting vegetables. Ma ci sono anche clamorosi riempitivi, ritornelli da spot televisivo e scorrazzate insipide nelle praterie del già sentito.

I The Hives “fanno la loro cosa” insomma, senza troppa fantasia ma con sorniona convinzione; e per una volta chissenefrega di maturità e sperimentazione.

So per esperienza che dal vivo questi signori imbellettati non si risparmiano di una virgola e per ora continuano ad imbrattare la stanza della musica del fanciullino che è in me (vorrei ri-sentirli cantare in svedese!).
Insomma, godiamone e portiamoceli pure in vacanza al mare, anche se lontano dal parterre, “La Legge degli Hives” rischia di non sopravvivere all’estate.