Jon Spencer: Il punk mi ha rovinato la vita…

Jon Spencer ha destrutturato il suono al di là di ogni convezione stilistica, restituendo alla sua musica la purezza selvaggia delle origini. In modo eclettico e anticonvenzionale ha scardinato le radici del rock’n’roll a stelle e strisce con forza rivoluzionaria. In occasione dell’uscita a settembre del nuovo album della Blues Explosion, “Meat And Bone” (dopo otto anni di silenzio) abbiamo ripercorso i momenti salienti della sua carriera, perlustrando generi e ambiti differenti, tra ricordi, cambiamenti e interessanti evoluzioni. 

Il ritorno in studio della Blues Explosion. Come sarà questo nuovo album?
Grezzo e veloce. In “Meat And Bone” siamo solo noi tre, senza musicisti esterni né ospiti a livello di produzione o di missaggio. Ci siamo sentiti molto sicuri di quello che stavamo facendo.

La musica della Blues Explosion viene spesso associata al blues, inteso come genere. Pensi sia una giusta osservazione oppure no?
Abbiamo subito alcune influenze che provengono dal blues ed è comprensibile che la gente faccia delle associazioni col nome della band, ma sinceramente noi siamo una rock’n’roll band.

Il r’n’r e le sue origini secondo Jon Spencer.
Il Rock’n’roll è il sound del nuovo mondo, o del prossimo. È il futuro.

In che modo è cambiata la scena rock dai tuoi esordi ad oggi?
Io credo che i cambiamenti siano stati trascurabili. C’è ancora della gente che realizza dischi interessanti e molti altri che producono brutta arte.

Come è cambiato Jon Spencer durante questi anni, sia come uomo che come musicista?
Tanti, tanti cambiamenti. Siamo cresciuti come band, come ogni individuo all’interno di una band siamo passati attraverso varie evoluzioni e mutamenti. Ma al di là di tutto a me piace pensare che la Blues Explosion sia sempre rimasta vera e libera.

Nei tuoi lavori traspare spesso anche una forte componente punk. Sei d’accordo?
Sì, il punk ha rovinato la mia vita.

Parliamo un po’ dei tuoi altri progetti: Che mi dici degli Shithaus?
Huh? Gli Shithaus era una band nella quale ho suonato le percussioni anni fa. Una vecchia storia.

Ok lasciamo perdere allora ;) com’è andata con i Pussy Galore?
La mia prima band. Il catalogo sta per essere ristampato, spero che “Sugar Shit Sharp” e “Dial M” siano nuovamente disponibili in vinile quest’anno.

Invece novità per il progetto “rockabilly” degli Heavy Trash?
Io e Matt Vert-Ray stiamo lavorando al quarto album. Lentamente.

Che mi dici dell’incontro con i Sadies?
Credo che la prima volta che notai veramente i Sadies fu quando loro stavano supportando Neko Case alla Bowery Ballroom di New York. Rimasi esterrefatto dalla loro capacità tecnica e dal loro buongusto. Quando gli Heavy Trash suonarono per la prima volta con i Sadies fu come cercare di fermare un motore a reazione.

Mentre con i Boss Hog ci sono novità?
I Boss Hog continuano a suonare. Siamo ancora insieme e scriviamo canzoni.

In passato eri un videomaker. Hai mai avuto il desiderio di ritornare a questo tuo “primo amore”?
No. La musica rimane il mezzo più soddisfacente.

Quanta importanza dai all’immagine legata ai video e al packaging dei tuoi album?
Moltissima! La componente visuale è importante. Mi piace sempre ottenere un disco di bell’aspetto.

Quali film e i generi cinematografici prediligi?
Mi piacciono i film horror e di fantascienza.

Chi è Jon Spencer fuori dalla scena, nella vita reale?
Un uomo normale. Solo un’altra persona che tenta di prendersi cura della sua famiglia e di pagare le tasse.

In anteprima la prima traccia, Black Mold, e la seconda, Bag of Bones, di “Meat and Bone” che uscirà il 18 Settembre.