Giuseppe Righini ci racconta il singolo “Amsterdam”

Dopo avervi proposto in esclusiva i video di “Magdalene” e “Non sense dance“, oggi in occasione dell’uscita del video di “Amsterdam” abbiamo deciso di scambiare due parole con Giuseppe in merito al pezzo e al video. “Amsterdam” è la terza traccia di “Houdini” di Giuseppe Righini, disco uscito per Ribéss Records – su cd e in vinile. L’album è prodotto da Fulvio Mennella, e ospita i Miscellanea Beat in un paio di tracce. Giuseppe Righini ama il colore bianco (magenta), il gusto limone (stracciatella) e vive in tante città diverse a seconda della stagione.

Perché Amsterdam? Nel teaser del tuo disco (Houdini, ndr) parli di Rimini e Berlino e poi… “sarà Amsterdam la destinazione”? Amsterdam quindi è come dire un posto qualunque? oppure c’è una storia dietro che non sappiamo?

Sì sì, è la proiezione di un terzo occhio, un grande classico. Non l’ho nemmeno mai visitata, è la proiezione di un luogo molto liquido.

E’ una canzone di registro un po’ diverso rispetto alle altre del disco, o forse mi sbaglio?

Sì anche, forse perché è in prima persona, ci sono delle ripetizioni. Tutte le canzoni che scrivo (tutte) nascono in maniera molto tradizionale, voce e chitarra, potrebbero tranquillamente essere il repertorio di uno che le porta in giro così, in alcuni casi questa attitudine traspare di più, al di là di produzione e risultato finale su disco.

E il video?

Il video è il risultato del brainstorming tra me, Mauro Benzi e Gabriele Grossi. Mauro e Gabriele sono due artisti visivi che si occupano di pittura e installazioni: navigando in una stanza tra luci e danze siderali, abbiamo ricostruito la rotta della nostra galassia, erano le luci a guidare i passi, e noi abbiamo accettato con un inchino.

Sei tu l’unico protagonista del video, in mezzo alle luci…

Io sono da sempre interessato al concetto di maschera e quarta parete, dunque il gioco era fatto…Houdini è il gran maestro dell’escapologia non a caso. Pensa che il video l’ho editato io, e non è stato semplice perché mi son dovuto completamente dissociare da quel che vedevo… non sapevo chi fosse quello lì che faceva del teatro. Chiaramente si sa che la maschera la dice lunga su chi la indossa. Il mio obbiettivo sarà di dissociare sempre più le due figure.

Ma di cosa parla veramente questa canzone?

Separazione, passaggio: Amstedam è uno stargate, e gli ho dato un vago sapore di Blues da campo di battaglia perché mi pareva il vestito giusto per un luogo del tutto assimilabile a una linea di confine. Ed è un pezzo molto luminoso per me, anche se può apparire qualcos’altro.

giuseppe-righini-houdini Info:

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