Maurizio Blatto

Maurizio Blatto è nato a Torino nel 1966, ha abbandonato sul nascere una carriera da avvocato preferendo Backdoor, storico negozio di dischi cittadino. Collabora da anni con la rivista musicale “Rumore”. La sua canzone è How Soon Is Now? Degli Smiths. Dovendo scegliere, sceglie vinile. L’ultimo disco dei Mohicani è il suo primo libro.

Rocklab insieme a Fuzz-U organizza questa domenica (20 marzo – ore 19 – 7€ con aperitivo e buffet) al Mads di Roma la presentazione del fortunato primo libro. Maurizio alternerà alcuni stralci del libro insieme al live dei Grannies (garagerock da Roma).
A questo link trovate tutte le info! NON MANCATE!

Toro Y Moi – Underneath The Pine
Pop, Stereolab, Morricone, Beach Boys e psichedelia gommosa.
Con l’imperdibile possibilità di dire che “è un disco hypnagogico”, categoria incomprensibile a chiunque, ma soprattutto a chi la sfoggia con finta sicurezza.

Public – Oracolo
Ero già un grande fan dei Northpole. Continuo. Tra Battisti e gli Smiths. Sul finale, il meglio: Un’altra idea con la sua eleganza trattenuta e la coda strumentale di Storia di una ballerina.

The Smiths – Hatful of Hollow
Evocati prima, quindi eccoli. Non posso farne a meno. Gli album girano a rotazione, ma qui c’è How Soon Is Now?

Miles Davis – Filles de Kilimanjaro
Ossessione numero due. Vagheggio di ritirarmi ad ascoltare Miles tutto il giorno, in una sorta di pensione mista all’Eden. Inseguo la chimera (dispendiosa e vana) di avere tutti i suoi dischi.

Dirtbombs – Party Store
La techno generalmente mi spaventa, ma le riletture garage di Mick Collins sono grandiose.
Trattamento grezzo del groove e cassa dritta e krauta.

Massimo Volume – Cattive Abitudini
Il mio disco del 2010. Talvolta mi esprimo unicamente con frasi di Emidio Clementi per giorni. In famiglia fingono di sorridere e intanto aprono il cassetto dei medicinali.

Joni Mitchell – The Hissing of Summer Lawns
Non fai mai il figo a citare Joni, lo so, ma privarsi di tanta raffinatezza è come lavare il pavimento con una Fred Perry. Follia pura. Estate, eleganza, New York che respira lenta.

Blueboy – If Wishes Were Horses
Quintessenza della Sarah Records. Ovvero il senso di fragilità agitato come una sciarpa sugli spalti del pop. Inghilterra dove piove anche in spiaggia. Voilà.

Girls Against Boys – Cruise Yourself
Ogni tanto bisogna anche “spingere” e con i GVSB non si sbaglia mai.
La prima volta che li ho visti dal vivo sono tornato a casa cuboidale.

Loscil – Endless Falls
E ogni tanto tocca pure dormire. Io adoro i dischi che mi ficcano la testa sotto il cuscino.
Ambient uggiosa, archi e minimalismo cadenzato.
Ogni sera prima di coricarsi mi prenda quattro gocce di Loscil e vedrà che riposerà sereno.