The Niro: Presente e Futuro…

© Andrea Giacomini

The Niro è il nome col quale il 33enne Davide Combusti ha scelto di affacciarsi alla scena musicale. Giovane e di talento, da Roma (sua città natale) è partito ed ha raggiunto gli Stati Uniti, aprendo i concerti di grandi artisti nel panorama della musica folk, fra i quali Okkervil River ed Isobel Campbell. Ma questa, è solo una briciola di tutto quello che in realtà è The Niro. In occasione del concerto al Blackout Rock Club di Roma ecco cosa gli abbiamo chiesto.

Rocklab: The Niro è il nome d’arte col quale firmi i tuoi lavori: a cosa si deve questa scelta?
Davide: The Niro è il nome che avevo scelto per una band come sorta di tributo alla mia seconda grande passione, che è il cinema. Dopo lo scioglimento del gruppo decisi di tenermi il nome d’arte, anche perché a Roma tutti mi chiamavano così. Il nome mi venne in mente durante un concerto dei Notwist.

R: I testi dei tuoi brani sono in inglese, ma hai mai pensato di cantare in italiano?
D: Come autore ho già iniziato a scrivere qualcosa in italiano. Rispetto a quando ho iniziato in cui tendevo ad escludere categoricamente l’uso della nostra amata lingua sulla mia musica ora mi sento più incuriosito.

© Matteo Malvino

R: A quali progetti stai lavorando attualmente? Nello specifico, ho letto in internet notizie riguardo la realizzazione della colonna sonora per un film horror: com’è stato l’approccio a questo particolare proposito?
D: In questo momento sono impegnato a scrivere la colonna sonora per un film Thriller/Horror, Mr America, opera prima di Leonardo Ferrari Carissimi.
Poi ho appena finito di registrare un album che uscirà prossimamente in vinile per la Viceversa Records, il quale farà parte di una collana cantautoriale in cui ci saranno anche John Parish, Steve Winn, Cesare Basile ed altri.
Il progetto su cui sto riversando le maggiori energie è sicuramente Nowhere, un film musicale (non un musical) che ho scritto basato sugli intrecci narrativi dei testi di 18 brani. Nel frattempo ho già tirato giù i brani del terzo album, e ho iniziato a scrivere anche per altri. Questo grazie a Malika Ayane.

R: C’è un musicista, fra tutti, che ammiri maggiormente? Se sì, per quale motivo?
D: Di musicisti contemporanei ammiro Sufjan Stevens, ma in generale mi incuriosiscono tutte le one man band (Badly Drawn Boy, Elliott Smith, Ed Harcourt, Sondre Lerche, Cody Chestnutt) che riescono suonando tutti gli strumenti a regalare al pubblico esattamente il loro mondo musicale.