dEUS @ Roma Vintage – Roma – 05 Luglio 2012

Attitudine e Visual:  Lo devo ammettere: mi sono presentato a questo concerto decisamente poco convinto dall’ultima release dei dEUS, questo Following Sea, che per loro stessa ammissione è un bric-à-brac di B-sides e brani lasciati a prender polvere nel cassetto. Complice però la fertile stagione dei concerti romani, un prezzo del biglietto più che conveniente e la possibilità di vedere un live al fresco a due passi dall’Appia Antica,  mi sono trascinato a questa serata infrasettimanale. E il risultato è che i dEUS mi hanno fatto rimangiare tutto il male che posso aver detto su questo disco. Questi belgi, con i loro vent’anni di gavetta alle spalle, hanno messo su una band solida, che ti conquista al primo ascolto canzone dopo canzone, sfacciata e fresca, concreta e con personalità. Sul palco vestiario semplice e “adulto”, luci particolari donano ai pezzi la giusta carica.

Audio: Assolutamente perfetto. Dal palco provengono segnali forti, chiari e ben calibrati. Nessun suono sovrasta l’altro, la miscellanea di strumenti e voci crea una netta sensazione di alta fedeltà ed il risultato è quello di un live compatto e convincente.

Setlist: Con  l’apertura inaspettata e groovy del concerto sulle note di The Architect, ho avuto un po’ paura di dover subire nei momenti a seguire troppi brani di Following Sea. Sono stato smentito due volte: primo perchè gli stessi brani che sul disco mi sono sembrati sciatti, dal vivo conquistato una dimensione e una ariosità che la band non è riuscita a imprimere nelle registrazioni (e questo posso dirlo per brani come Sirens, Hidden Wounds, Quatre Mains e Girls Keep Drinking);  secondo perché non sono mancati i momenti di memorabilia come Ghost, Constant Now e Keep You Close dall’album precedente. Tornando indietro nel tempo incontriamo poi anche Sun Ra (da Pocket Revolution), Instant Street (da The Ideal Crash), Little Arithmetics (da In a Bar, Under the Sea) e naturalmente, una su tutte, Suds & Soda.

Momento Migliore: È durato un’ora e mezza questo momento migliore. Se proprio dovessi decidere un momento ancora migliore, allora il finale con Suds & Soda mi ha messo i brividi.

Pubblico: Totalmente ipnotizzato dal concerto non ho fatto molto caso al pubblico. Di sicuro il parterre era pieno e mandava segnali di grande partecipazione verso il palco. L’unica cosa che ho potuto notare è stato un numero consistente di over 40, probabilmente fan della prima ora.

Locura: Nulla da segnalare.

Conclusioni: Quello che davvero mi è dispiaciuto è stato dover constatare come la produzione di Following Sea sia stata penalizzante e totalmente ingiusta nei confronti di questa band. Quelle che sul disco erano chitarrine, dal vivo sono diventate chitarrone, hanno acquistato colore, aria e groove, e così anche per tutto il resto.  Il piattume generale, i ritornelli che non colpivano l’ascolto, un mastering poco incisivo: tutti spazzati via in quest’ora e mezza di live. Qualcosa è decisamente andato storto nella produzione di questo album, ma i dEUS hanno saputo metterci una pezza, e se non fossi venuto al concerto questa sera, non avrei mai potuto scoprirlo.