Beachwood Sparks: Ritorno dal letargo…

Sono passati esattamente 10 anni tra il nuovo Tarnished gold e il vostro ultimo ep prima dello scioglimento “Make the Cowboy Robots Cry”. Tra i due, sorprendentemente, si avverte un senso di freschezza e continuità, come se non ci fosse stato nessun intervallo significativo. Come mai decideste di sciogliervi all’epoca e perché avete deciso di riformarvi in occasione del ventesimo anniversario della sub pop?
Dal momento che le nostre registrazioni sono sostanzialmente registrazioni dal vivo, è possible che ci siano alcune somiglianze (punti in comune?)… Non abbiamo mai davvero deciso di scioglierci, diciamo che siamo più andati in letargo. Il festival SP20 s’è rivelato un buon posto dove riunirci.

In tutto questo tempo, tra progetti solisti (come l’album “All night Radio”) e collaborazioni con altre band (ad esempio gli “Ariel Pink”) non siete certo rimasti inattivi. Quanto ritenete di essere cresciuti musicalmente e umanamente attraverso le esperienze di questi ultimi anni?
Credo che siamo cresciuti tantissimo come musicisti, compositori ed esseri umani. Probabilmente ogni cosa che abbiamo fatto durante la nostra “pausa” ha a che fare con questo. E poi, il tempo avanza tanto quanto il passato che scompare.

Quali sono le band a cui vi ispirate maggiormente e quali quelle che vi hanno colpito e\o influenzato di più nell’ultima decade?
I Byrds sono sempre stati la nostra più grande ispirazione. Gli Allah-Las sono una nuova band e sono notevoli: non riesco a pensare ad altre nuove band che ci abbiano influenzato. Ascoltiamo tantissima musica nuova, ma non credo che gli Yuck o i Girls possano averci dato così tanta ispirazione come Felt o I Burrito Bros.

Dopo la reunion del 2008 avete preso parte alla colonna sonora del film tratto da un fumetto “Scott Pilgrim vs the World” con la cover di Sade “By your Side” (a proposito, devo farmi i miei complimenti: preferisco di gran lunga il vostro rifacimento “Jangly” all’originale). Come è nata l’opportunità di questa partecipazione? Qualcuno di voi è estimatore del fumetto originale? Quanto si riconoscono i Beachwood Sparks nell’immaginario adolescenziale e “nerdish” veicolato dal film e, più in generale, che rapporti avete col medium fumetto?
Grazie! Il regista (Edgar Wright) ha scelto la canzone per quella scena in particolare. Penso che tutti noi veniamo da quel background adolescenziale punk/indie rock, con il quale non possiamo che rapportarci.

Ho notato che molte canzoni dei Beachwood Sparks hanno un afflato squisitamente cinematografico. Se poteste decidere di scrivere la colonna sonora di uno o più film, anche film del passato, quali vorreste musicare?
Classici film sul surf come Free Ride o magari qualche film modern in merito. Penso che se facessero un remake di Easy Rider noi potremmo musicarlo. Abbiamo lavorato su alcune colonne sonore recentemente e ci piacerebbe tantissimo lavorarci ancora.

Il vostro ultimo album è un capitolo destinato, per ora, a restare isolato, o avete già programmato altre uscite?
Al momento stiamo solo facendo alcuni concerti sulla costa ovest degli U.S.A., ma poi chissà, la vita è piena di possibilità. Credo che cercheremo sempre di dare un morbido tono country o influenze western alle nostre produzioni.

Ascolto il primo singolo “Forget the Song” tratto dal nuovo lavoro “The Tarnished Gold” (presto la recensione su queste pagine)