Ypsigrock Festival @ Castelbuono (PA) 9-12 Agosto 2012

La Sicilia è terra di forti contraddizioni, di paesaggi incontaminati e cumuli di spazzatura, di città decadenti e affascinanti, crocevia di culture per secoli e palcoscenico principale della lotta tra mafia e legalità. Comprenderla nei suoi vari aspetti è impresa ostica dall’interno e ancor più complicata se l’occhio che la osserva punta dritto da nord.
In questo scenario Castelbuono appare ordinata e piacevolmente immersa nel Parco delle Madonie sulle colline che sovrastano Cefalù. Qui, da ormai sedici anni, l’associazione Glenn Gould organizza l’unico festival fieramente indie di tutta la penisola.

Per qualche abitante resta un mistero il motivo che spinge tanti giovani ad affrontare le vie impervie dell’entroterra siciliano solo per sentire ” ‘u rock “, ma la gente del posto vuole bene all’Ypsig; l’economia locale respira e l’intera paese assapora per tutta la settimana aria di festa.

Attitudine e Visual: Situata nella parte bassa del paese sul versante più esposto al mare la piazza che ospita l’Ypsigrock è delimitata a nord dalle mura del castello e a sud dall’arco che collega l’area festival al paese. Ad est, quasi nascosta dalla struttura del palco, una piccola chiesa in mattoni grezzi completa il quadro affascinante vivacemente riproposto dall’illustratore statunitense Andrew Holder nella locandina dell’evento.
Costruita su due livelli Piazza Castello permette di assistere ai concerti da diverse angolature;  dalle mura di cinta si osservano le luci delle abitazioni sparse sulla collina e il mare, seppur nascosto, lo si avverte alle spalle. Per scelta o necessità nessun artista si presenta con una scenografie alle spalle; del resto non capita sovente di esibirsi all’interno di una cornice così caratterizzante sicché qualsiasi aggiunta risulterebbe superflua.

Audio: Negli ultimi anni, colpevoli le norme sempre più restrittive in materia, festival e club hanno abbattuto il numero dei decibel così tanto da rendere talvolta irritante l’incontro tra artisti e pubblico dove la musica è soffocata dal vociare asfissiante che ne impedisce l’ascolto. Fuori dalle grandi città lo strappo alla regola lo si decide davanti a un caffè e complici le geometrie della piazza le onde sonore vibrano tra i mattoni e rimbombano nella cassa toracica con sommo gaudio per le orecchie che tornano a fischiare a fine spettacolo. Tanto volume e nessun inconveniente salvo piccoli problemi tecnici alle tastiere dei Django Django peraltro prontamente risolti.

Setlist: Venerdì 10 Agosto si esibiscono nell’ordine Gentless3, Altre di b, Of Montreal e Stephen Malkmus con i suoi Jicks; da segnalare il forfait dei canadesi Trust per motivi logistici. Sabato è la volta di Venezia, DID, Shabazz Palaces, We Were Promised Jetpacks e Fuck Buttons. Domenica Alt-J, Django Django e Primal Scream chiudono la rassegna.
Band al primo album come Shabazz Palaces e Alt-J hanno ovviamente proposto i brani del loro unico disco; i Primal Scream, a differenza di quanto segnalato sulla maglietta celebrativa che vedeva Castelbuono tra le tappe dello “Screamadelica Tour”, hanno sfogliato i brani del loro lungo repertorio così come Of Montreal e WWPJ mentre i Fuck Buttons si sono prodigati in un lungo e interminabile brano dal quale era difficile estrapolare le singole parti.

Momento Migliore: La terza ed ultima serata in cui la line-up tutta britannica composta da Alt-J, Django Django e Primal Scream si è esibita in un crescendo di emozioni e dimostrando, ognuna nel suo genere, capacità tecniche e abilità compositive di altissimo livello. Nota di merito all’indie-rock pulito e muscoloso dei We Were Promised Jetpacks su cui pochi avrebbero scommesso.

Pubblico: L’Ypsigrock vanta un folto numero di fedelissimi affiliati che da Cosenza a Trapani ogni anno si danno appuntamento sul selciato di Piazza Castello. Al quasi tutto esaurito della domenica precedono due serate dalla minore, ma pur sempre invidiabile affluenza. Che abbia inciso o meno figura quantomeno infelice la scelta di programmare nello stesso periodo il Not.fest (Noto) sulla costa orientale dell’isola.

Locura: Quando dal pubblico parte a ripetizione un simpatico “Grazi, Grazi…”  nei confronti di David MacLean, frontman dei Django Django reo di annegare sempre l’ultima vocale nei numerosi ringraziamenti rivolti agli spettatori. Prima estasiato e poi insospettito da tanta benevolenza avrà di certo chiesto spiegazioni ad esibizione terminata.

Conclusioni:  Al di là delle singole scelte artistiche che possono soddisfare o meno i singoli e degli strafalcioni grammaticali sui volantini l’Ypsigrock ha il merito di perseverare nella costruzione di in un’idea ben precisa senza scendere ad alcun tipo di compromesso. Organizzazioni ben più ambiziose cadono spesso nel tranello di voler soddisfare tutti finendo per creare confusione e scontento. L’Ypsig non è solo un festival, ma una comunità in cui gli stessi artefici partecipano alla festa che dal main-stage prosegue nel campeggio con dj-set e musica dal vivo fino a mattina. Nel pomeriggio gli artisti passeggiano per le vie del centro tra più e meno giovani mescolandosi con loro tra i tavolini delle osterie. Le attività del paese proseguono indisturbate, la sera il karaoke intrattiene le famiglie sulle scalinate del bar e i ragazzini si scambiano i primi baci nei vicoli.
Tutto scorre in una dimensione colorata, folkloristica ed intensamente umana.

Foto di Pietro Sapienza