Se siete autori, probabilmente ve ne sarete già interessati: la SIAE (non pubblica, non privata, ma ente pubblico economico) sta andando a scatafascio.
Se a fine semestre il vostro estratto conto è sempre più sottile, non è perché non riempite abbastanza “borderò”, ma perché sono spariti circa 800 milioni di euro. Che fine hanno fatto? Non ci è dato sapere, in questa vita.
Non è la prima volta che la SIAE viene commissariata: era già successo dal 1999 al 2005 con Mauro Masi come commissario, che riuscì a risanare il buco passando da un debito di 28 milioni di euro ad un utile di 5 milioni.
Gli successe alla presidenza l’avvocato esperto in diritto d’autore Giorgio Assumma, il quale dopo aver visto l’ente andare sotto di 800 milioni durante il suo mandato, ha semplicemente rassegnato le dimissioni lo scorso 30 novembre 2010.
Quantomeno particolare è che nessuno sia andato a chiedere a questo aspirante Re Mida come siano potuti volatilizzarsi quasi un miliardo di euro durante la sua amministrazione.
Più e più volte si è cercato di risollevare l’emorragia dei soldi della SIAE: è stata introdotta la gabella sui supporti vergini (la cosiddetta“tassa sull’elettronica” del gennaio 2010, che ha portato nelle casse 300 milioni di euro, ma a quanto pare non bastavano); Berlusconi stesso nel 2009 aveva reintrodotto l’obbligatorietà del bollino (oltretutto retroattiva!!!), ma nemmeno questo tentativo andò a buon fine.
Siamo arrivati così al terzo atto: il 03 marzo 2011, il Consiglio dei Ministri, su proposta di Berlusconi stesso e del poeta vate(r) Bondi, ha deliberato la nomina dell’ennesimo commissario, il Dott. Gian Luigi Rondi classe 1921.
Contando che il Dott. Illustrissimo si è laureato in giurisprudenza nel 1945 (la tv è arrivata ne ’54 che aveva 33 anni, il divorzio è stato introdotto nell’ordinamento nel 1970 che ne aveva 49, gli mp3 sono stati rilasciati per la prima volta nel 1995 che ne aveva 74 di anni, pensate come può essere aggiornato), ha passato la sua vita a fare il critico cinematografico e lo sceneggiatore e trova pure il tempo di essere presidente del David di Donatello e del Festival Internazionale del film di Roma, ci chiediamo a cosa serva mettere a capo di un risanamento che dovrebbe prendere circa una decina d’anni minimo, uno che probabilmente non ha nemmeno i requisiti per il rinnovo della patente.
Tre sono le ipotesi che si profilano nella mia mente:
- Prima ipotesi: la situazione della SIAE è così disperata da aver messo a capo di una missione impossibile uno che probabilmente si sveglierà morto nel giro di 4 anni, perché nessun essere umano può affrontare una catastrofe economica del genere.
- Seconda ipotesi: siamo di fronte ad un triste caso di sfruttamento del lavoro su ottuagenari che dovrebbero passare la pensione a godersi il loro tempo libero ed invece sono sfruttati dai loro nipoti bamboccioni, tipo madri che lavano le mutande ai figli di 40 anni
- Terza ipotesi: siamo in Italia dove i vecchi ruleggiano e se il rocker più amato ha 59 anni, il Presidente del consiglio ne ha 75, quello della Repubblica ne ha 86, il ragionamento non fa una grinza e stiamo bene così. Ma anche no.
Come disse Pasolini, riferendosi a Rondi stesso: “sei così ipocrita che quando l’ipocrisia ti avrà ucciso, sarai all’inferno, ma ti dirai in paradiso?”