Appurato che viviamo in un mondo ‘retromane’ con scarsissima capacità di giudizio e di valorizzazione del rinnovamento – Senza voler per forza scomodare Schopenhauer ed i suoi concetti sull’argomento Ndr -, è innegabile quanto da parte del grande pubblico, soprattutto in campo musicale, si verta sempre maggiormente su di un concetto amniotico-revivalista che francamente in certi casi – Senza generalizzare, ci sono band in giro che con la loro attitudine coadiuvata da una lettura ‘presente’ del passato, meritano solo rispetto Ndr- inizia a strappare sorrisi. Insomma, qui non si discute il grandioso passato, ma ci si interroga sui motivi per i quali non si valorizzi a dovere un altrettanto sfarzoso presente.
Cercando sicurezze, al netto di comete, terremoti e sconvolgimenti geologici mai avvenuti, con buona pace dei Maya, spesso facciamo orecchie da mercante alle grandissime opere che la contemporaneità ci ha regalato in questi ultimi mesi. Noi siamo qui, adesso, vivi e vegeti e forse sarebbe il caso di dare una chance anche a questo presente, ora, non fra vent’anni.
Per questo ho deciso di proporvi una serie di scritti, nella speranza mai vana, d’interessare, appassionare ed incuriosire anche l’ascoltatore più lontano. Senza presunzione alcuna nel sottoporre alla vostra attenzione quello che reputo dal mio punto di vista, il miglior rumore degli ultimi 20 mesi.
1. The Knife – Shaking the Habitual
2. Tuxedomoon – Pink Narcissus
3. Dirty Beaches – Drifters / Love is the Devil
4. Untold – Black Lights Spiral
5. Perc – The Power & The Glory
6. Low Jack – Garifuna Variations
7. Mike Cooper – White Shadows In The South Seas
8. Ben Frost – AURORA
9. El Mahdy Jr – The Spirit Of Fucked Up Places