DISPARI
CHI E’ UN DISPARI? C’è una sola distinzione fondamentale, la musica vera e la musica falsa. La vera musica è quella che vede musicisti eclettici e virtuosi alle prese con esecuzioni impressive, spesso muscolari. Questa visione non disdegna una certa epica e tinte forti da espressionismo titanico. – Ecco i suoi 10 dischi del 2011 – Scopri la scheda completa a questo link
PINEDA – PINEDA
Moltheni alle prese col post-rock strumentale stupisce, fidatevi: disco splendido tra riferimenti vintage e nuove inquietudini, registrato alle Officine meccaniche, da ascoltare tutto d’un fiato. [Emanuele Binelli]
VERDENA – WOW
Una proposta che viene dall’Italia ma che tiene testa alle migliori produzioni internazionali di questo periodo. i Verdena si rinnovano con un disco doppio carico di riferimenti ai Beatles di Revolver, a Brian Wilson, e al Battisti-Mogol di Anima Latina. [Emanuele Binelli]
AMPLIFIER – THE OCTOPUS
Altro disco doppio, questa volta siamo in Inghilterra. Gli Amplifier da Manchester danno alla luce un lavoro tra Porcupine Tree e Tool, una specie di intricato albero della vita in cui perdersi. Disparismo classico e magniloquente, come piace a voi, qui ascoltabile in streaming integrale http://amplifier.bandcamp.com/ [Emanuele Binelli]
RUSSIAN CIRCLES – EMPROS
Post-metal, Post-core? Defintieli come volete. Questi tre musicisti di Chicago racchiudono in 41 minuti di splendida musica strumentale le loro influenze noise, post-rock, metal e core, confezionandole con classe, freschezza, epica e una sana dose di sincera aggressività. Empros è un disco emozionante. [Emanuele Binelli]
WHITE DENIM – D
Se vi sono piaciuti i Tame Impala questo disco non vi deluderà: D è un lavoro fresco e divertente dalle infinite derive prog e psych, molto ricco in quanto a sfumature, libertà e follia, la scimmia è perfettamente ammaestrata. [Emanuele Binelli]
STEVEN WILSON – GRACE FOR DROWING
Altro disco doppio: l’infaticabile Steven Wilson dei Porcupine Tree alle prese col suo secondo lavoro solista, in quello che definisce un omaggio all’epoca d’oro della musica rock degli anni ’60 e ’70: un viaggio carico di atmosfera ed emozione nell’anima prog di un artigiano della musica. [Emanuele Binelli]
BLOOD CEREMONY – LIVING WITH THE ANCIENTS
Un solido e divertente album di doom metal per tutti gli amanti di Tony Iommi e zio Ozzy. Un cantato femminile non sempre ruvido come sarebbe necessario, ma un sound godurioso e un songwriting ricco di concetti ben espressi convincono e promuovono il lavoro. [Emanuele Binelli]
MYRATH – TALES OF THE SANDS
Dalla Tunisia un prog-metal sull’onda Dream Theater e Symphony X, ma con un carico di elementi etnici presi dalla musica folk locale. Commistione interessante per un disco di genere realizzato con tutti i crismi che conquista coi suoi momenti più solenni e aggressivi. [Emanuele Binelli]
LEPROUS – BILATERAL
Prog metal dalla Norvegia, che porta con sé la freschezza di un combo giovane applicato ad un genere fermamente codificato. Una vera bomba di tecnica, stile, innovazione e consapevolezza e (forse questa è la notizia) rabbia vera. [Emanuele Binelli]
PRIMUS – GREEN NAUGAHYDE
La band di Les Claypool ritorna in vita recuperando uno dei suoi primi batteristi storici. Sindrome da effetto nostalgia evitata, la band dà alla luce un album carico, divertente e fresco. [Emanuele Binelli]
SNOB REACTION
METALLICA & LOU REED – LULU
Non si capisce bene se ci fanno o ci sono: sicuramente hanno trovato il modo di trasformare un progetto teoricamente interessante in un colossale monumento geriatrico all’inutilità del vuoto cosmico. [Emanuele Binelli]