L’Orodiscopo parla di te: sono una serie di segni “zodiacali” che riguardano i tuoi ascolti. Ogni segno infatti definisce una particolare tipologia di ascolti musicali, o di atteggiamento nei confronti della musica: a te scoprire quello, o quelli che ti sono più affini! Guarda le schede per cominciare a orientarti. [continua]
[DISCO DEL MESE]
BLACK ANGELS – DEATH SONG
Barba [?]
Se di Psichedelia stiamo parlando, allora è normale che nel 2017 il punto di riferimento siano i The Black Angels. I motivi sono tanti. Prima di tutto pensate al fatto che senza Bland potevate scordarvi il Levitation Festival (prima noto come Austin Psych Fest) – e sapete quanta importanza abbia oggi il comparto live per la rinascita di una scena –, e poi perché grazie ai primi lavori della band – “Passover” e “Direction To See A Ghost” – é tornato in auge quel modo viscerale d’intendere il genere. [Continua]
GORILLAZ – HUMANZ
Dispari [?]
Damon Albarn è un uomo intelligente. Un individuo particolarmente brillante, scaltro, acuto, ricettivo, simbiotico verso ciò che lo circonda, che vive manifestandosi al di fuori del proprio eco-spazio. Ché nel tempo ha saputo costruirsi una precisa immagine, indossarne i panni di personaggio-simbolo per una intera generazione, e alla fine abbattere tutto e ripartire con ingegno e inventiva usando altri travestimenti creativi. Un super eroe della Lego, bizzarro e simpatico. Un folletto mattonato e multi-colore che, agli inizi dei Novanta, partiva in compagnia dei Blur alla conquista del regno Brit Pop per poi abdicare alla volta di una fantasmagorica “grande fuga”: divenendo così una delle figure più importanti e autorevoli di tutto il panorama rock mondiale. [Continua]
THE VACANT LOTS – ENDLESS NIGHT
Nichilista [?]
E’ un buon periodo per la musica che ci piace; meglio, per la rimodulazione credibile di svariati stilemi consolidati. Dopo l’esplosione di carattere Neo-Psichedelico che ha visto (e vede) come vessilliferi Black Angels e Tame Impala, il disfacimento inesorabile del bubblegum Indie-Pop, il ritorno del Folk di ricerca (su come sembrare Nick Drake ma col sorriso) e l’imperitura Dark-Wave che sbuca da ogni angolo masticata da sempre più improvvisati Ian Curtis (pace all’anima sua) di periferia; ecco, dopo tutto questo, un disco come Endless Night può tornare utile per ristabilire gli equilibri, senza per questo prendersi dannatamente sul serio. [Continua]
KENDRICK LAMAR – DAMN
Robinson [?]
Quattordici titoli brevi ed incisivi, sui quali l’autore fa un’accurata autoanalisi, una corsa contro il tempo, un’urgenza che si traduce in opere d’arte brucianti con un reale scopo. Forti le tematiche Bibliche e Politiche, le citazioni del Vecchio Testamento quanto la lotta contro il nuovo potere Americano. [Continua]
COLD WAR KIDS – L.A. DIVINE
Spilletta [?]
A undici anni dall’esordio e a tre dall’ultimo “Hold My Home”, i Cold War Kids optano per l’ode alla città di Los Angeles. Del resto, Nathan Willett (cantante della band) intervistato da Louderthanwar, manifestò già in tempi non sospetti la volontà di raccontare i cambiamenti di L.A.: «For me, having grown up all around Southern California, and having always had an image and idea of LA, and seeing it changed over the years, I wanted to try to recontextualize, and reinvent some people’s impression of it». [Continua]
FATHER JOHN MISTY – PURE COMEDY
Giacca [?]
Father John Misty prova a diventare un classico contemporaneo e a farsi interprete principe del suo tempo con questo suo ambizioso terzo “Pure Comedy”. Un disco splendidamente suonato e arrangiato, dove la misura non è di casa e dove l’illimitatezza delle suggestioni e dei significati rappresenta al tempo stesso il suo pregio e il suo difetto. [Continua]
POWER TRIP – NIGHTMARE LOGIC
Truce [?]
Avete presente il discorso legato alla “non coscienza” di un evento, ed alla consapevolezza che esso esista pur senza conoscerne forma e dinamiche? Magari no. Per spiegarvelo possiamo però usare la più classica dinamica da Horror movie. E’ un discorso semplice che si ricollega al titolo del secondo lavoro su lunga distanza della band Texana: Nightmare Logic, appunto. [Continua]
ACTRESS – AZD
Occhi Chiusi [?]
Il nuovo lavoro (che si pronuncia “AZID”), studiato con la collaborazione della London Contemporary Orchestra, ha lo scopo di diventare “uno strumento musicale intelligente”, un nuovo teorema di assemblaggio e trasmissione sonora. Actress ha sempre cercato di uscire dal seminato del vile cut’n’paste che contraddistingue il mondo elettronico degli ultimi anni, e la Techno fine a se stessa non ha mai interagito con le idee del producer Inglese, ma“AZD” evade definitivamente, va oltre ogni prontuario sociale. [Continua]
CLARK – DEATH PEAK
Avatar [?]
Il producer Inglese mette sul pentagramma lo Yin e Yang e trova un fulcro sonoro tra temi e ritmi contraddittori. Ogni singola traccia è priva di linearità, non c’è fusione ne contrapposizione, tutto prende vita in un limbo sonoro tinto di diverse texture. [Continua]
FUTURE ISLANDS – THE FAR FIELD
Eyeliner [?]
Dopo l’esplosione di Singles (l’album del 2014 che non era un greatest hits ma lo è quasi diventato), i Future Islands tornano con The Far Field. Inquadrato nella loro carriera, questo non è un disco che spinge più in là qualche confine. Insomma, l’album numero cinque (senza contare gli EP) è uno di quei lavori che consolidano l’esistente. Ma il punto vero è che il trio di Baltimora sa ancora neutralizzare qualsiasi chiacchiera sul pop, sull’immagine e sull’immediatezza. [Continua]
ARCA – ARCA
Sorcino [?]
Nel nuovo “Arca” troviamo un Ghersi in fuga da uno stato di benessere apparente, pronto a dare libero sfogo alla sua vera natura riuscendo a tracciare nuovi percossi narrativi, semplici ma incisivi. Autostrade del silenzio piuttosto che il disordine organizzato delle grandi metropoli. La purezza di una tinta monocromatica anziché miscugli allocroici. In musica: mettere ordine usando il disordine. [Continua]
WIRE – SILVER/LEAD
Sinapsi [?]
Quarant’anni di Wire e non sentirli. Loro, indiscussi precursori di generi e varianti sul tema interpretativo in materia ‘popular’. Riferimento imprescindibile per la New Wave britannica a cavallo fra Settanta e Ottanta. Pietra miliare assoluta per tutte le future metamorfosi Rock – Post-Punk, Synth-Wave, Avant-Pop: l’underground degli anni Ottanta che diviene alternative per i decenni successivi. [Continua]