All posts by Marcello Aloe

EMA – The Future’s Void

EMA – The Future’s Void

La schiera degli oppositori al pop di plastica e i critici del culto dell’immagine si assottiglia sempre più: dunque il carisma e la qualità artistica di EMA non possono che essere un faro nella nebbia per tutti gli scontenti che ancora non si arrendono all’idea di musica da supermercato.

Múm: “Troviamo la giusta tensione tra elementi opposti”

Múm: “Troviamo la giusta tensione tra elementi opposti”

A tredici anni dal loro disco d’esordio, Yesterday was dramatic, today is ok gli islandesi múm si confermano con la loro ultima uscita Smilewound, una delle band più interessanti dell’attuale panorama indietronico, capaci di una composizione ancora fresca e mai banale. Abbiamo fatto alcune domande a Örvar Þóreyjarson Smárason su questo album e sull’etichetta indipendente di cui fanno parte da anni, la Morr Music, riferimento ormai di culto per gli amanti dell’elettronica glitch.

Boards of Canada – Tomorrow’s Harvest

Boards of Canada – Tomorrow’s Harvest

In generale si potrebbe definire Tomorrow’s Harvest un compendio dell’elettronica d’ascolto degli scorsi decenni, da Jean Michel Jarre al già citato Carpenter passando per l’ambient di Eno e la minimal techno, un percorso ripido e tortuoso che poteva essere imbastito e spianato solo da due sherpa dell’elettronica come i fratelli Sandison; un percorso al cui termine la catarsi è garantita. Nonostante il tenebroso futuro in lontananza.

The Flaming Lips – The Terror

The Flaming Lips – The Terror

Oltre all’opera musicale in sè, è molto coraggioso il corso intrapreso dei Flaming Lips: giunti a questo punto della propria carriera musicale anziché cedere all’ipocrisia e adagiarsi nell’ostentazione dell’immagine che ha dato loro il meritato successo commerciale i Lips scelgono la via dell’intimismo, senza per questo snaturarsi, ma anzi mantenendo quell’approccio musicale che evidentemente è a loro più congeniale: quello del trip sonoro

Atoms for Peace – Amok

Atoms for Peace – Amok

E anche se Amok non rivolta come un calzino l’attuale panorama musicale, è un album di ottima qualità, minimale e profondo allo stesso tempo; un’esperienza di ascolto decisamente unica, originale e appagante, che potrebbe esserlo anche per chi (a gran torto) finora si è tenuto alla larga dai Radiohead.

Nils Frahm – Screws

Nils Frahm – Screws

Con questo disco Nils Frahm toglie di mezzo tutti gli orpelli elettronici che avevano caratterizzato i suoi precedenti lavori per mettere completamente al centro della scena il pianoforte. Le composizioni non brillano per originalità ma di sicuro abbandonarsi al loro ascolto è un piacere che ha quasi del trascendente.

Ben Folds Five – The Sound of the Life of the Mind

Ben Folds Five – The Sound of the Life of the Mind

Sarà che il grunge prima e il brit pop poi hanno monopolizzato la nostrana inquietudine giovanile anni 90, ma mentre in America i Ben Folds Five sfondavano in Italia rimanevano dei perfetti sconosciuti o quasi. Tornano ora con questo nuovo disco ancora in grande forma meritevole di una considerazione che in Italia non hanno mai conquistato.

Sigur Rós – Valtari

Ritorno sulle scene per i Sigur Ros, e anche un ritorno alle origini per le sonorità, tralasciando quelle più ritmiche dell’ultimo disco. Rimane un po’ di amaro in bocca, pensando che per qualcosa di più succulento (almeno si spera) dovremo aspettare ancora un po’.